Milano
Donna accoltellata a Milano, Lanni: "Volevo colpire un dipendente Unicredit, loro mi buttarono fuori"
Il 59enne Vincenzo Lanni davanti alla gip Mongiardo ribadisce di non aver voluto uccidere Anna Laura Valsecchi. La Procura chiede la convalida del fermo e il carcere.

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Donna accoltellata a Milano, Lanni: "Volevo colpire un dipendente Unicredit, loro mi buttarono fuori"
"Volevo colpire il potere economico, ma non uccidere". È quanto ha dichiarato Vincenzo Lanni, 59 anni, originario della Bergamasca, davanti alla giudice per le indagini preliminari Rossana Mongiardo. Lanni è accusato di aver accoltellato lunedì mattina, in piazza Gae Aulenti a Milano, Anna Laura Valsecchi, manager di Finlombarda. "Mi sono spostato dall'albergo in cui ero con un coltello per andare a colpire in Piazza Gae Aulenti, colpire a caso" nel luogo "delle istituzioni finanziarie di Milano, il mio obiettivo era quello di colpire un dipendente Unicredit. Io lavoravo per Unicredit e sono stato buttato fuori", ha spiegato Lanni, che ha aggiunto di essersi "appostato nel luogo in cui è avvenuto il fatto con lo scopo di colpire il mondo della Finanza per cui avevo lavorato". La giudice Mongiardo deciderà nelle prossime ore sulla richiesta avanzata dalla Procura di Milano di convalida del fermo e di applicazione della misura cautelare in carcere. Lanni è indagato per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e per porto abusivo di armi.
I precedenti dell'aggressore e le lacune nei controlli
Davanti alla gip, l’uomo ha confermato quanto già riferito al pm Cristina Ria, titolare dell’inchiesta. Il 59enne ha un passato giudiziario complesso: nel 2015 era stato condannato a otto anni di carcere e a tre di misura di sicurezza in una struttura protetta per aver accoltellato due pensionati. Era stato poi rimesso in libertà perché ritenuto non più socialmente pericoloso. Gli inquirenti stanno cercando di capire anche perché, nel 2023, quando a Lanni fu trovato un coltello nello zaino alla stazione di Varese, fosse stato solo denunciato a piede libero, senza ulteriori misure restrittive.
La sua avvocata, Beatrice Lizzio, ha spiegato che sta valutando se chiedere o meno una nuova perizia psichiatrica alla giudice Mongiardo, per verificare le condizioni mentali del suo assistito.
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