Milano
Elezioni Amministrative 2017: ecco gli uomini che fanno vincere, le trattative
Lombardia, elezioni amministrative 2017: chi sono gli uomini che hanno in mano le chiavi delle partite del secondo turno?
di Fabio Massa
Elezioni amministrative 2017 - Chi sono gli uomini che hanno in mano le chiavi delle partite del secondo turno? Chi ha la golden share, la percentuale che bisogna per forza andare a prendere, a tutti i costi? Ricognizione parziale, ma (si spera), non campata per aria di Affaritaliani.it Milano.
SESTO SAN GIOVANNI - Pronostico semplice: le chiavi del gioco ce le ha in mano Giampaolo Caponi. Avvocato, ex marciatore, presidente dei Lions, vicino al mondo dell'associazionismo, 49 anni. Una campagna che - come aveva dato conto Affari - era iniziata con il "botto" ed era proseguita, strada per strada, cortile per cortile. Alta la tensione con Roberto Di Stefano, da stanotte lo sfidante ufficiale di Monica Chittò. Del resto, sia Caponi che Di Stefano insistono sull'area del centrodestra. Ovvio che si beccassero e rubassero voti. Ma il rapporto tra i due c'è, ed è profondo. Secondo rumors raccolti da Affari, nelle scorse elezioni il gruppo che si riferisce a Di Stefano e a Sardone (la moglie e consigliera comunale) aveva sostenuto elettoralmente Caponi. Il dialogo è aperto da tempo, sotterraneo. Come però il dialogo pare che sia aperto con Monica Chittò, anche se la strada è più impervia. Fatto sta che Caponi ha preso 7371 voti, pari al 24,24 per cento. Un soffio dal farlo lui, il ballottaggio.
MONZA - A Monza, dopo gli aggiustamenti, Scanagatti è arrivato primo con il 39,91 per cento dei voti. Al secondo posto, di un soffio (35 voti in meno), Dario Allevi (39,84%). Terzo è arrivato Danilo Sindoni, del Movimento 5 Stelle, che però prevedibilmente non darà indicazioni di voto. Quindi, l'uomo da convincere è Pierfranco Maffè, medico, centrista, legato alla parrocchia. Uomo di centrodestra, e quindi pare più vicino ad Allevi, ma che secondo rumors sta dialogando - e non poco - anche con Scanagatti. Pare che per il suo ritiro, prima delle elezioni, avessero addirittura offerto un posto al Senato tra le fila di Forza Italia. Fantasie, le ha sempre liquidate lui. Chissà se adesso diventeranno realtà.
COMO - In riva al Lago, tra scandali continui, inchieste eccetera eccetera, alla fine due contendenti "puliti" come Mario Landriscina e Maurizio Traglio hanno dato vita a una gran bella partita. Come previsto ha vinto il primo, con il 34,87 per cento, ma il dem si è attestato sul 26,72 per cento. L'uomo da c conquistare si chiama Alessandro Rapinese, della lista civica Rapinese sindaco. Chi è Alessandro Rapinese? Figlio di industriali tessili, è un civico convinto (che si vanta di aver preso un 30 con Marilisa D'Amico). Ha lui il pallino del gioco.
LODI - Nel regno di Lorenzo Guerini ha ottenuto un ottimo risultato Carlo Gendarini. La candidata leghista, Sara Casanova, è arrivata seconda con 3 punti di svantaggio. Dopodiché, il centrosinistra può anche smetterla di gioire. Perché l'uomo da convincere si chiama Lorenzo Maggi, che da solo vale quanto il Partito Democratico (ha preso il 15,49 per cento. Il Pd il 15,48). Maggi è un fuoriuscito del centrodestra. Se torna a casa, per Gendarini è finita.
fabio.massa@affaritaliani.it