Milano
Elezioni Milano, Giuseppe Sala si scalda. Ma il nodo è la data delle primarie. Inside

di Fabio Massa
Un po’ ammicca, un po’ no. Giuseppe Sala, nella sua intervista-ritratto oggi su Repubblica, di fatto non conferma e non smentisce la sua volontà di candidarsi sindaco a Milano. Del resto, le carte giuste ce le avrebbe: un buon rapporto con Renzi, una indubbia capacità manageriale, il lungo periodo di civil servant (o meglio, di city manager, visto che era pagato) prima con Letizia Moratti e poi con Giuliano Pisapia (per il quale andò in A2A). I problemi però, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, sono più d’uno. Il primo riguarda le indagini. Qualunque interlocutore assicura che Giuseppe Sala è rimasto fuori da qualunque magagna, da qualunque pastetta, da qualunque tentativo di corruzione. Eppure, la paura che - anche solo perché amministratore della società - possa arrivare un avviso di garanzia frena, e non di poco, gli entusiasmi. Ovviamente ci si aspetta che prima di prendere qualunque decisione “Beppe” (come lo chiamano gli amici, Matteo Renzi compreso) faccia una capatina a Palazzo di Giustizia per chiedere lumi. Il secondo problema riguarda le primarie: anche Giuseppe Sala dovrebbe farle. A meno di investitura diretta da Roma, che tuttavia pare davvero poco probabile, Giuseppe Sala si dovrà sottoporre al rodeo pre-elettorale. Non una sfida facile, soprattutto se avrà un competitor durissimo a sinistra come Pierfrancesco Majorino, e un competitor credibilissimo al centro come Emanuele Fiano. Insomma, sfida dura.
Comunque vada, si capirà se la via per Sala è spianata da un dettaglio che poi non lo è neppure tanto: la data nella quale si terranno le consultazioni. Alcuni le vogliono a novembre, e nessuno - per adesso - parla di rinviarle. Se invece questo dovesse accadere, e si dovessero tenere a febbraio, il messaggio arriverebbe forte e chiaro: Giuseppe Sala avrebbe detto sì. O qualcuno avrebbe risposto sì a Giuseppe Sala, il che, più o meno, comporterebbe lo stesso esito.
@FabioAMassa