Milano
L'ex leader della Curva Sud Lucci davanti ai giudici: "Fedez è solo un amico, non ha legami con la curva"
Al processo sulle curve, Lucci ricostruisce l’amicizia con Fedez, nata dopo la polemica per la foto con Salvini del 2018: "Si è voluto far pensare che dietro Fedez ci fosse la curva, i picchiatori"

L'ex leader della Curva Sud Lucci davanti ai giudici: "Fedez è solo un amico, non ha legami con la curva"
"Fedez per me è un carissimo amico", afferma Luca Lucci, ex capo della Curva Sud milanista, nel corso della sua deposizione del 15 aprile, trascritta in oltre cento pagine agli atti del maxi processo sulle curve di San Siro. Ma aggiunge: "Si è voluto far pensare che dietro Fedez ci fosse la curva, i picchiatori". Un’immagine, secondo Lucci, costruita ad arte. "È normale che da sette mesi si parli solo dei miei rapporti con Fedez e con Emis Killa?", ha sbottato davanti alla gup Rossana Mongiardo nell’aula bunker di Milano.
Lucci, in carcere dal settembre scorso dopo l’indagine coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, ha ricostruito l’origine della sua amicizia con il rapper di Rozzano (non indagato), compreso il contesto in cui è avvenuta l’aggressione a Cristiano Iovino. Su Rosiello, l’ultrà della Sud diventato bodyguard di Fedez e poi coinvolto nel pestaggio di Iovino, Lucci si difende: "Gli ho trovato un lavoro. Uno cercava protezione, l’altro un'occupazione. Ho solo fatto da tramite", riferisce Ansa.
Il ruolo di Rosiello e la difesa di Lucci
Lucci nega di aver istigato l’aggressione e contesta la narrativa che lo vorrebbe burattinaio dietro a un furgone pieno di ultrà. "Rosiello ha un contratto diretto con Fedez, non con me", chiarisce. Aggiunge inoltre di non aver mai messo "uomini della curva" a disposizione degli artisti. Anzi, dice di aver sconsigliato proprio Rosiello per via dei suoi legami col tifo organizzato: "Sia mai che ti colleghino alla curva", avrebbe detto a Fedez.
La foto con Salvini e l’origine dell’amicizia
Nel suo racconto, Lucci ripercorre anche la genesi dell’amicizia con il rapper, partendo dalla famosa foto del 16 dicembre 2018 in cui compare accanto a Matteo Salvini durante la festa per i 50 anni della Curva Sud. "Non volevo Salvini alla festa, non per ideologia politica – ha detto – ma perché la curva ha sempre cercato di tenere fuori la politica". Tuttavia, il leader leghista si presenta, riconosce Lucci, e ne scaturisce lo scatto poi divenuto virale.
Da lì, spiega l’ex capo ultrà, nasce il post polemico di Fedez, con la foto e la scritta "A lui sei andato a citofonare? Al tuo amico spacciatore?". Qualche giorno dopo, Fedez – attraverso il collega Lazza – chiede di poter assistere a una partita in curva. Gli viene detto che Lucci è lo stesso della foto. La settimana successiva, il rapper si presenta nel negozio di Lucci per chiarire la vicenda: "E da lì nasce la nostra amicizia".
Lucci ha anche smentito di aver tentato di far entrare allo stadio una bibita sponsorizzata da Fedez, come ipotizzato in alcune intercettazioni. Parla invece di progetti lavorativi comuni, come l’idea di rilevare una discoteca. "Lo reputo super intelligente, super corretto, parlavamo ogni giorno", dice. Dopo il caso Iovino, Fedez lo avrebbe contattato preoccupato. "Gli dissi: se ti chiama qualcuno, non rispondere. Fallo chiamare a me". Lucci insiste: "Non ho mai avuto vantaggi economici da questo rapporto. E non voglio essere etichettato come Andrea Beretta della Curva Nord: io non sono un violento, non ho mai ordinato scontri".