Femminicidio a Milano, il compagno aveva fatto di nascosto una copia delle chiavi della casa di Pamela - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 14:28

Femminicidio a Milano, il compagno aveva fatto di nascosto una copia delle chiavi della casa di Pamela

Soncin avrebbe fatto irruzione nell’abitazione con un duplicato ottenuto di nascosto. La vittima aveva confidato a persone vicine i suoi timori

Di Giorgio d'Enrico

Femminicidio a Milano, il compagno aveva fatto di nascosto una copia delle chiavi della casa di Pamela

Emergono nuovi particolari sul femminicidio di Pamela Genini, la 29enne modella e imprenditrice uccisa martedì sera a Milano dall’ex compagno Gianluca Soncin. Secondo la ricostruzione della Procura, l’uomo sarebbe entrato nell’abitazione di via Iglesias utilizzando una copia delle chiavi che aveva fatto di nascosto alcune settimane fa, mentre la giovane era al telefono con il suo precedente fidanzato. In quella conversazione, Pamela avrebbe confidato le aggressioni, le minacce di morte e la paura di non sentirsi più al sicuro.

L'ex fidanzato di Pamela ha cercato di dare l'allarme

È stato proprio l’ex fidanzato a lanciare l’allarme, dopo aver raccolto in diretta la richiesta di aiuto della giovane e aver capito che Soncin era riuscito a entrare in casa. Ha subito chiamato le forze dell’ordine, ma all’arrivo della polizia Pamela era già stata colpita ripetutamente con un coltello. Il 52enne ha poi tentato di inscenare un suicidio, ferendosi alla gola, prima di essere soccorso e ricoverato all’ospedale Niguarda. Uscito dal Niguarda, dove era stato piantonato, Soncin è stato interrogato dal pubblico ministero Alessia Menegazzo, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. La pm, che coordina le indagini insieme al procuratore aggiunto Letizia Mannella, ha sentito nella notte diversi testimoni che hanno confermato la natura violenta e ossessiva della relazione tra i due.

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I sospetti di Pamela: "Aveva paura, temeva il peggio"

Dalle testimonianze è emerso che Pamela sospettava già da tempo che Soncin fosse riuscito a procurarsi una copia delle chiavi del suo appartamento, tanto da averlo confidato ad amici e conoscenti. “Aveva paura, temeva il peggio”, raccontano le persone più vicine a lei.

La richiesta di convalida del fermo

La Procura di Milano ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere per Gianluca Soncin, accusato di omicidio volontario pluriaggravato, con le aggravanti della premeditazione e degli atti persecutori. Il fascicolo è ora sul tavolo del giudice per le indagini preliminari Tomaso Perna, che nelle prossime ore deciderà sulla misura cautelare. Intanto, proseguono gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’aggressione e verificare se la vittima avesse chiesto aiuto alle forze dell’ordine nelle settimane precedenti.

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