Femmicidio a Seveso, la moglie aveva denunciato più volte il marito killer - Affaritaliani.it

Milano

Femmicidio a Seveso, la moglie aveva denunciato più volte il marito killer

Ennesimo femminicidio alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne. Un farmacista italiano di 56 anni ha ucciso la moglie peruviana 29enne

SEVESO, LA MOGLIE AVEVA DENUNCIATO PIU' VOLTE IL MARITO KILLER

E' un farmacista italiano, proprietario di una farmacia di Seveso, gestita da altri, l'uomo di 56 anni che ha strangolato la moglie ieri sera nella cittadina in provincia di Monza e Brianza. La donna, casalinga peruviana di 29 anni, voleva lasciarlo e andare via di casa: sarebbe stato questo il motivo alla base dell'omicidio. La vittima, inoltre, aveva piu' volte denunciato comportamenti ossessivi da parte del convivente, minacce e ingiurie che, pero', non erano mai culminate in violenza fisica. Probabilmente per questo l'uomo era gia' segnalato nella banca dati dei carabinieri. E risale a poche ore prima dell'omicidio l'ultimo intervento dei carabinieri nell'appartamento dove poi e' stato commesso l'omicidio.

POCHE ORE PRIMA ERANO INTERVENUTI I CARABINIERI DOPO L'ENNESIMO LITIGIO

I due stavano insieme dal 2013, e la giovane peruviana aveva in Italia anche la famiglia d'origine ma era senza lavoro. Solo qualche ora prima dell'omicidio l'ultima lite: i carabinieri erano intervenuti nell'appartamento in centro dove i due convivevano da separati e avevano risolto la situazione decidendo di allontanarlo dall'abitazione. Era stata poi pero' la stessa donna a chiedere ai carabinieri di farlo rimanere, dopo che il bambino di tre anni (la coppia ha un'altra figlia di un anno) aveva cominciato a piangere.

LA DINAMICA DELLA TRAGEDIA

Alle undici e mezza invece e' stato il marito stesso a chiamare il nipote ripetendo ossessivamente di aver fatto qualcosa di grave. Il giovane ha chiamato i carabinieri, che sono arrivati contemporaneamente a lui e ad alcuni familiari sul posto. E lo hanno trovato all'ultimo piano della palazzina nella tromba delle scale. I militari hanno cercato anche di rianimare la donna senza riuscirci. L'assassino era in stato confusionale, ma ha scritto una lettera - senza un mittente preciso - in cui chiede scusa, anche ai carabinieri, per il suo gesto. Nella notte si e' recata sul posto anche la pm Giulia Rizzo, della procura di Monza, che guida le indagini. L'uomo e' stato arrestato e portato al carcere del capoluogo.

"A MILANO NECESSARIA UNA TASK FORCE ANTI FEMMINICIDIO"

"Nell'ambito del contrasto al fenomeno della violenza nei confronti delle donne stiamo puntando molto sulla formazione del personale, in particolare di quello femminile, con la creazione di un'apposita task force che ha il compito di accogliere le vittime di violenza, instaurare con loro un rapporto di particolare fiducia e avviare un dialogo che le aiuti a comprendere l'importanza e la necessità di denunciare sempre quanto patito". Così, in una nota, il colonnello Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei carabinieri di Milano, all'indomani del femminicidio di Seveso e all'alba della Giornata mondiale contro le violenze sulle donne che si celebrerà domani, venerdì 25 novembre.

116 FEMMINICIDI DA INIZIO ANNO, UNO SU DUE AL NORD

Centosedici donne uccise nei primi dieci mesi del 2016, piu' di una ogni tre giorni, appena il 3,3% in meno rispetto alle 120 dello stesso periodo dell'anno scorso. Sono alcuni dei dati del report ("Caratteristiche, dinamiche e profili di rischio del femminicidio in Italia") curato dall'Eures, Istituto di ricerche economiche e sociali, secondo cui quest'anno il 53,4% dei femminicidi si e' registrato al nord e il 75,9% in ambito familiare. L'eta' media delle vittime e' di 50,8 anni, l'arma da taglio e' quella piu' usata (in un caso su 3), gli uomini sono il 92,5% dei killer. Tra il 2000 - anno record con 199 donne uccise - e il 2016, sempre secondo l'Eures, le donne vittime di omicidio in Italia sono state oltre 2.800, un numero tale da connotare il fenomeno "come un fenomeno di carattere sociale".

LA GEOGRAFIA DEL RISCHIO - Anche nei primi dieci mesi del 2016 e' il nord a confermarsi l'area geografica a piu' alto rischio di femminicidio, con ben 62 donne uccise (il 53,4% del totale), davanti al sud con 31 (26,7%) e al centro con 23 (19,8%). Rispetto all'analogo periodo del 2015, crescono i femminicidi consumati al nord (+26,5%, da 49 a 62) e al centro (+53,3%, da 15 a 23), calano quelli commessi al sud (-44,6%, da 56 a 31). A livello regionale la Lombardia detiene il triste primato di regione con il piu' elevato numero di donne uccise (20 nei primi 10 mesi del 2016, una ogni due settimane) davanti a Veneto (13), Campania (12, ma erano state 30 l'anno prima), Emilia Romagna (12), Toscana (11), Lazio (10) e Piemonte (10).

VITTIME SEMPRE MENO GIOVANI - L'eta' media delle vittime di omicidio volontario in Italia nei primi 10 mesi del 2016 risulta piuttosto elevata, pari a 50,8 anni (a fronte di 43,8 tra gli uomini uccisi nello stesso periodo). Ben il 30,2% delle vittime femminili risulta avere oltre 64 anni, mentre il 13,8% si colloca nella fascia compresa tra 55 e 64. Sul fronte opposto, meno di una donna su 10 aveva meno di 25 anni, il 13,8% tra 25 e 34 anni e il 16,4% tra 35 e 44 anni. Se si disaggregano i dati in base all'ambito degli omicidi, l'eta' media inferiore tra le vittime si riscontra tra quelle degli omicidi infragruppo, con un'eta' media pari a 48,7 anni, seguite dalle donne uccise in famiglia (51,4 anni) e da quelle uccise dalla criminalita' comune (53,8 anni). Le vittime piu' anziane si registrano nell'ambito di rapporti economici e di lavoro (67 anni) e in quello di vicinato (72,3 anni).








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