Una forte regia pubblica per realizzare alloggi per il ceto medio in Lombardia - Affaritaliani.it

Forza Italia Regione Lombardia

Ultimo aggiornamento: 09:24

Una forte regia pubblica per realizzare alloggi per il ceto medio in Lombardia

Regione Lombardia, con la legge sulla rigenerazione urbana, ha indicato una via credibile. Ma servono maggiori risorse. E per Milano occorrono proposte concrete e puntuali

di Giulio Gallera

Una forte regia pubblica per realizzare alloggi per il ceto medio in Lombardia

Il 27 novembre abbiamo organizzato, insieme al Gruppo Consiliare di Forza Italia in Regione Lombardia e al Comitato Civico Milano Merita, il convegno “Il Futuro dell’Abitare e l’Abitare del Futuro a Milano e in Lombardia tra mix sociale, attenzione al ceto medio e rigenerazione urbana”. Un momento di confronto molto partecipato, che ha riunito istituzioni, mondo cooperativo, costruttori e professionisti per affrontare uno dei temi più urgenti delle nostre città: la casa per il ceto medio.

Sono intervenuti Guido Bardelli, già assessore alla Casa del Comune di Milano dal giugno 2024 al marzo 2025; Gianni Verga, già assessore alla Casa del Comune di Milano dal 2006 al 2011; Nicoletta Piccirillo, presidente di Confcooperative Habitat Lombardia; Barbara Farina, in rappresentanza di Lega Coop Lombardia; Paolo Valassi per ANCE Lombardia; Roberto Ubaldi, architetto di Smartapp Nuovi Orizzonti Immobiliari. Il dibattito è stato moderato da Davide Re.

Tutti hanno posto il tema centrale: senza una forte regia pubblica, il ceto medio – lavoratori, famiglie, giovani professionisti, dipendenti pubblici – rischia di non trovare più una soluzione abitativa nei centri delle grandi città. Il mercato, da solo, non è più in grado di garantire prezzi accessibili e tempi certi.

Regione Lombardia, con la legge sulla rigenerazione urbana, ha indicato una via credibile: premialità e incrementi volumetrici per chi interviene su aree dismesse, effettua bonifiche e restituisce alla città spazi abbandonati. Un modello che incentiva a costruire dove serve, senza consumare nuovo suolo, e che può diventare decisivo anche per sviluppare edilizia convenzionata in vendita e in affitto.

ANCE Lombardia, per voce di Paolo Valassi, ha ricordato come i costi di realizzazione continuino a crescere: edifici in classe energetica A, criteri antisismici, adeguamenti normativi obbligatori. Standard necessari, ma che fanno lievitare i prezzi in tutta la regione. Le cooperative, dal canto loro, hanno evidenziato le difficoltà a garantire prezzi adeguati alle disponibilità economiche del ceto medio senza contributi o agevolazioni pubbliche.

Come presidente della Commissione Speciale PNRR ho ricordato che, grazie ai fondi europei, sono stati ristrutturati 2.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica. È un risultato importante, ma non sufficiente: il futuro delle nostre città dipende dalla capacità di offrire casa non solo alle fragilità, ma anche a chi lavora e tiene in piedi i servizi – infermieri, insegnanti, giovani lavoratori.

Per questo servono nuove risorse, da reperire anche attraverso il coinvolgimento delle casse previdenziali dei professionisti (per esempio ENPAM), di Cassa Depositi e Prestiti e dei fondi istituzionali, in alternativa vanno messi a disposizione strumenti che rafforzino la rigenerazione urbana premiando chi produce alloggi a prezzi calmierati.

A Milano negli ultimi 15 anni è stata completamente sbagliata la politica della casa per il ceto medio, e la responsabilità è assolutamente ascrivibile al sindaco Sala e al PD che con i suoi assessori non è stato in grado di realizzare un piano credibile ed efficace di edilizia convenzionata. Il tema casa sarà al centro della campagna elettorale per le prossime comunali e di fronte al fallimento del centrosinistra noi ci impegniamo come Forza Italia e come centrodestra a mettere in campo proposte concrete e puntuali.