Milano
Garlasco, la biologa Denise Albani ha depositato la perizia: "Dna sotto le unghie di Chiara Poggi compatibile con la linea paterna di Sempio”
La biologa della Scientifica Denise Albani consegna la relazione al gip Garlaschelli. Attesa per l’udienza del 18 dicembre

Garlasco, la consulente Denise Albani ha depositato la perizia: "Dna sotto le unghie di Chiara Poggi compatibile con la linea paterna di Sempio”
La perita del Tribunale di Pavia, Denise Albani, ha depositato la perizia sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi nell’inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l’omicidio del 2007. Il deposito era atteso dopo le comunicazioni formali della scorsa settimana e precede l’udienza del 18 dicembre, nella quale le parti potranno contestare o approfondire le conclusioni dell’esperta nominata dal tribunale.
La perizia si inserisce nella nuova fase dell’inchiesta, riaperta sulla base del reperto genetico mai pienamente valorizzato nei processi a carico di Alberto Stasi. Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, l’analisi biostatistica confermerebbe che il profilo maschile rilevato sul campione, seppur “parziale, misto e degradato”, risulta compatibile con la linea paterna della famiglia Sempio, in linea con quanto già sostenuto in passato dal consulente della Procura Carlo Previderè e dal genetista della difesa di Stasi.
Albani ha però chiarito, anche alla gip Daniela Garlaschelli, che una perizia di questo tipo non può mai indicare con certezza un individuo: il metodo utilizzato consente di identificare solo il contesto familiare compatibile. La difesa di Sempio, attraverso i consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi, definisce gli esiti “non particolarmente forti”, sostenendo che il profilo sarebbe il risultato di un Dna degradato, parziale e non consolidato, con possibili dinamiche di trasferimento indiretto da oggetti. Sempio, indagato per la seconda volta in otto anni, si è detto “amareggiato” per le anticipazioni circolate prima del deposito, ribadendo però la volontà di dimostrare la propria innocenza.
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I dubbi sul metodo usato nella perizia
La perizia è frutto di una metodica non disponibile nel 2014 e applicata in Italia per la prima volta in un’indagine di questo tipo. L’esame ha coinvolto anche i familiari e gli amici di Chiara, oltre ai medici legali, per escludere contaminazioni. Per la Procura il deposito rappresenta un elemento favorevole: una perita del tribunale conferma la compatibilità già indicata in passato dai genetisti, da cui i magistrati intendono ricostruire l’intera dinamica del delitto e capire perché il Dna della linea paterna di Sempio sia finito sotto le unghie della vittima. Le conclusioni di Albani potranno ora essere contestate nella prossima udienza e nelle eventuali successive fasi del procedimento.











