Milano
Garlasco, la madre di Andrea Sempio convocata in caserma: non risponde ed ha un lieve malore
Alcune intercettazioni metterebbero in discussione l'alibi fornito dalla famiglia di Andrea Sempio, nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. Daniela Ferrari si è avvalsa della facoltà di non rispondere

Andrea Sempio
Garlasco, la madre di Andrea Sempio convocata in caserma: cosa non convince gli inquirenti
Delitto di Garlasco, gli inquirenti hanno convocato Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. La donna, 65 anni, è stata ricevuta questa mattina, 28 aprile, presso il Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, in via Moscova. Come anticipato dalla difesa, si è avvalsa della facoltà di non rispondere ed ha lasciato l'edificio senza rilasciare dichiarazioni. Nel corso dell'incontro ha anche accusato un lieve malore.
Il nuovo corso delle indagini su Andrea Sempio
Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello di Chiara Poggi, era stato già indagato e archiviato in un'indagine lampo nel 2017. Oggi è di nuovo nel mirino della Procura di Pavia: il suo Dna risulterebbe compatibile con il profilo genetico rilevato sotto le unghie della vittima. Davanti alle telecamere, Sempio ha chiesto che le indagini vadano avanti "fino in fondo" per chiarire ogni responsabilità, mentre continua a proclamarsi estraneo al delitto, come hanno sempre sostenuto anche i suoi genitori, Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari.
Orari sospetti e contraddizioni: le contraddizioni secondo gli inquirenti
Tuttavia, secondo gli inquirenti, ci sarebbero numerose incongruenze, soprattutto nelle intercettazioni, che mettono in discussione l'alibi fornito dalla famiglia. Al centro dell'inchiesta resta quella mattina del 13 agosto 2007: Daniela Ferrari sostiene che uscì di casa verso le 8 per delle commissioni, lasciando Andrea con il marito, e che rientrò poco prima delle 10, trovando entrambi ancora in casa. In quel momento avrebbe consegnato al figlio le chiavi dell’auto, con cui Andrea si sarebbe recato a Vigevano, utilizzando uno scontrino del parcheggio delle 10:18 come prova dell’alibi.
"Non capiamo il motivo di una nuova convocazione: nel 2017 aveva già ricostruito ogni circostanza", ha dichiarato l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio insieme alla collega Angela Taccia. "Le abbiamo consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere, come previsto per i familiari di indagati", ha aggiunto.
Una facoltà che la donna aveva scelto di non esercitare otto anni fa, quando, il 15 febbraio 2017, rispose alle domande dell’allora procuratore Mario Venditti, che archiviò rapidamente il fascicolo su Sempio.
Le dichiarazioni controverse della madre di Andrea Sempio
A rendere ancora più intricata la posizione di Daniela Ferrari sono alcune dichiarazioni rilasciate nel tempo. In particolare, durante un'intervista a "Quarto Grado", la donna ha fornito una ricostruzione estremamente dettagliata di quella mattina, affermando: "Sono entrata in casa che erano le 10. Alle 10:05 ho consegnato le chiavi della macchina ad Andrea che è andato a Vigevano".
Il giallo dei documenti d'indagine passati dal legale dei Poggi ai legali di Sempio
Gli investigatori intendono inoltre chiarire alcune affermazioni fatte dalla donna in una conversazione registrata di nascosto da "Le Iene", in cui ipotizzava che l’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, avesse passato documenti dell'indagine ai legali di Sempio. "Non so se glieli ha dati a pagamento o gratis", aveva dichiarato Ferrari, salvo poi ritrattare in un'intervista successiva.
Il delitto di Chiara Poggi e la riapertura del caso
Chiara Poggi fu trovata morta il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Laureata in economia, 26 anni, venne colpita con un oggetto contundente mai ritrovato. Dopo un lungo e complesso iter giudiziario, la Cassazione condannò Alberto Stasi a 16 anni di reclusione nel dicembre 2015.
Ora, a distanza di 18 anni, la Procura di Pavia ha riaperto il caso. L'11 marzo 2025 Andrea Sempio è stato raggiunto da un nuovo avviso di garanzia. Gli inquirenti si concentrano sull’analisi di nuovi campioni biologici, nella speranza di arrivare a una verità definitiva su uno dei delitti più discussi della cronaca italiana.