Milano
Garlasco, Andrea Sempio sfrattato di casa per l'indagine. Le verità del padre: "Quel giorno era con me"
Garlasco, parla il padre di Sempio: “Andrea era con me, quella mattina. Viviamo un’angoscia continua. Ora è difficile anche fare la spesa". Lo scontrino del libro a Vigevano

Giuseppe e Andrea Sempio
Garlasco, Andrea Sempio sfrattato di casa per l'indagine. Le verità del padre: "Quel giorno era con me"
“Quel giorno, mio figlio era a casa con me. È il nostro punto fermo”. A parlare, in un’intervista andata in onda su Chi l’ha visto? è Giuseppe Sempio, padre di Andrea, il giovane amico di Chiara Poggi finito di nuovo al centro dell’inchiesta sull’omicidio di Garlasco. Il padre dell’indagato ha deciso di raccontare il proprio dolore e la propria verità, e come la vita della sua famiglia sia stata sconvolta con la riapertura delle indagini 18 anni dopo il delitto.
Il ricordo di quel 13 agosto: “Andrea era con me”
“Lo abbiamo sempre detto, e lo ripeto anche oggi: Andrea quella mattina era a casa con me”, ha affermato il padre di Sempio nel corso della trasmissione di Federica Sciarelli. “Lo abbiamo detto nel 2017 e lo diciamo ancora. È la consapevolezza che ci dà forza. Certo, siamo stressati, la pressione è enorme. Tutti fanno il loro lavoro – giornali, carabinieri, tv – ma questa cosa è diventata mondiale. È difficile anche fare la spesa. Prima una persona ti salutava, adesso la stessa persona ti fissa e e io penso: 'Vabbè, ho capito', raccogli la tua roba al supermercato e poi fuori dalle pal*e".
Andrea Sempio sfrattato da casa per colpa dell'indagine. E anche il lavoro è a rischio
Oggi Andrea Sempio è indagato per omicidio in concorso, “con ignoti o con Alberto Stasi”. Intanto, la sua vita personale sta subendo contraccolpi pesanti. Il padre ha confermato, questa volta intervistato da Iceberg - puntata che andrà in onda su Telelombardia questa sera - che il figlio è stato sfrattato di casa per via della situazione. Confermando di fatto le parole del suo avvocato Massimo Lovati di qualche giorno fa: “Mi risulta che sia tornato a lavorare ma mi risulta anche che forse è preoccupato per la perdita di lavoro, anche questi datori di lavoro potrebbero stufarsi ogni giorno. So che anche il proprietario di casa gli ha dato lo sfrutto, dovuto a questa situazione? Non è che glielo va a dire in faccia, carabiniere oggi, carabiniere domani, è una situazione difficile… spero ovviamente che non perda il lavoro nè la casa””.
A Chi l'ha visto, il padre di Sempio è tornato anche a parlare del famoso scontrino che costituirebbe l'alibi del figlio. L'uomo ha ribadito che l'idea di conservare lo scontrino del libro acquistato a Vigevano è stata della moglie, e che non ha mai dubitato che il figlio fosse effettivamente andato a comprare un libro.
L'intercettazione con il padre: “Quel Dna era una roba tecnica”
Sulle intercettazioni ambientali, contenute nei brogliacci della Procura e oggi riesaminate, emerge una conversazione tra padre e figlio avvenuta nel 2017, dopo un interrogatorio. In un passaggio chiave, riportato da Il Tempo, Giuseppe chiede ad Andrea se i magistrati abbiano parlato del Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. “No – risponde il figlio – hanno detto che era una roba tecnica. Ma mi hanno fatto domande proprio su quello. Su cosa facevo in casa dei Poggi. Hanno insistito: perché giocate su e giù? Perché non solo su? Volevano sapere se usavamo il pc anche sotto”. Secondo la Procura, quell’insistenza indica una convinzione già maturata: che il Dna di Sempio si trovasse lì a causa di un contatto diretto con Chiara. Una lettura diversa da quella sostenuta nel processo Stasi, dove si parlava di trasferimento mediato da oggetti condivisi, come il computer.
Per il padre, resta un’unica certezza: “Andrea non ha nulla a che fare con quel delitto. E chiunque dica il contrario, deve anche spiegare perché. Noi abbiamo solo una verità: quel giorno era con me”.