Milano
Garlasco, l'impronta 33 esclusa dall'incidente probatorio. I legali della famiglia Poggi: "Hanno già deciso..."
La gip di Pavia accoglie la richiesta dei periti: 70 giorni di proroga per l'incidente probatorio, ma resta fuori la traccia contestata attribuita a Sempio

Garlasco, proroga di 70 giorni per l'incidente probatorio. Ma l'impronta 33 sarà esclusa
Nel giorno dell'ennesimo colpo di scena sul delitto di Garlasco, con l'indagine a carico di Mario Venditti, l'ex procuratore che per due volte - nel 2017 e nel 2020 - archiviò Andrea Sempio, il procedimento a carico dell'amico del fratello di Chiara Poggi ha conosciuto uno sviluppo: la gip di Pavia Daniela Garlaschelli ha concesso altri 70 giorni per completare gli accertamenti nell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Nuovo incarico per le impronte trovate su oggetti della scena del crimine, ma resta esclusa la cosiddetta “impronta 33”, individuata nella villetta di via Pascoli e attribuita ad Andrea Sempio.
Settantanta giorni in più dunque per i periti nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. La genetista Denise Albani e l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani hanno ottenuto la proroga per concludere le analisi disposte durante l’incidente probatorio. È stato inoltre nominato Giovanni Di Censo, chiamato a esaminare le impronte rinvenute sulle paradesive, su un pacco di cereali e su un sacchetto della spazzatura, se giudicate utilizzabili.
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L’esclusione dell’impronta 33
Resta invece fuori dall’incidente probatorio l’impronta numero 33, individuata su una parete delle scale che portano al seminterrato nella villetta di via Pascoli e attribuita dagli inquirenti ad Andrea Sempio, unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. A chiedere l’analisi era stata la famiglia Poggi, assistita dagli avvocati Giovanni Tizzoni e Francesco Compagna. "Abbiamo insistito ancora una volta per chiedere che si accertasse la verità sull’impronta 33 che per noi non è attribuibile a Sempio", ha dichiarato Compagna, aggiungendo che "l’impressione è che le scelte siano già state fatte".
Soddisfazione, invece, da parte della difesa di Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. "Attenderemo le valutazioni del perito", ha commentato l’avvocata Giada Bocellari. Il punto più delicato dell’inchiesta resta quello relativo ai due profili genetici trovati sotto le unghie della vittima. Per la procura e per i legali di Stasi, uno di questi sarebbe riconducibile ad Andrea Sempio. Le parti torneranno davanti al gip il prossimo 18 dicembre, quando saranno discussi gli sviluppi degli accertamenti prorogati.