Garlasco, Sempio: "Stasi in galera da innocente? Fa riflettere. Ho scritto di aver fatto cose inimmaginabili: ecco perchè" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 07:37

Garlasco, Sempio: "Stasi in galera da innocente? Fa riflettere. Ho scritto di aver fatto cose inimmaginabili: ecco perchè"

L'intervista di Andrea Sempio a "10 minuti" su Retequattro: "Non ho ucciso io Chiara Poggi. Con suo fratello Marco siamo ancora amici. Paura? Sono tranquillo, si chiarirà tutto"

di Roberto Servio

Garlasco, Sempio: "Stasi in galera da innocente? Fa riflettere. Ho scritto di aver fatto cose inimmaginabili: ecco perchè"

Andrea Sempio torna a parlare pubblicamente del delitto di Garlasco e lo fa in una lunga intervista al programma “10 Minuti” su Retequattro, condotto da Alessandro Sallusti. Il 37enne, indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, ribadisce ancora una volta la propria innocenza e racconta il peso quotidiano di un’indagine che, a distanza di anni, è tornata a sconvolgere la sua vita.

"Non ho ucciso io Chiara Poggi", afferma con decisione Sempio, soffermandosi anche sulla posizione di Alberto Stasi, condannato in via definitiva. "L’idea che Alberto Stasi possa essere in galera da innocente stimola delle riflessioni. Mi chiedo: ‘E se succedesse anche a me?’", dice nel corso dell’intervista, chiarendo però di non pensare direttamente a lui, quanto alle conseguenze che una simile eventualità avrebbe sulla propria esistenza.

Sempio racconta il clima di pressione mediatica che circonda lui e la sua famiglia. "Abbiamo il nostro plotone di giornalisti sempre davanti a casa", spiega, parlando anche di insulti, minacce e lettere ricevute nel tempo. Una situazione che rende difficile anche mantenere rapporti normali con le persone più vicine. Marco Poggi, fratello della vittima, "è ancora un mio amico", assicura, ma "non ci stiamo vedendo per via della situazione. Sarebbe un disastro, per dire, uscire a cena io e lui".

Il Natale arriva così in un clima carico di tensione, il secondo da indagato dopo quello del 2016. "Cercheremo di passarlo nel migliore modo possibile, anche se non si riesce tanto a distogliere la testa dal fatto che hai sempre questa tegola dietro", racconta, sottolineando il ruolo centrale della famiglia, che definisce "molto unita", ma anche profondamente segnata dall’esposizione pubblica dell’indagine.

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Sempio: "Ho scritto di aver fatto cose inimmaginabili: il senso delle mie parole"

Nel corso dell’intervista Sempio affronta anche i passaggi più discussi emersi negli atti, come la frase scritta in un suo biglietto – "ho fatto cose inimmaginabili" – che aveva alimentato sospetti. "Era nel senso che era stata una giornata di caos", chiarisce, spiegando che i suoi scritti personali sono simili a "fare una seduta dallo psicologo con sé stessi", tra sensi di colpa, pentimenti e riflessioni intime.

Alla domanda se abbia paura, la risposta è misurata: "È una parola forte", dice, ma ammette di non essere tranquillo. "Sono tranquillo, penso che a mano a mano si chiarirà tutto. Più che dire la verità non posso fare". Una convinzione che accompagna anche il racconto della sua vita privata, che Sempio sceglie di proteggere, rivendicando il diritto alla riservatezza delle persone che gli sono accanto.

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