Milano
Semilibertà per Stasi? Il pg dice no, il tribunale valuta. Dna di Sempio, la Procura ricusa il genetista
Il Tribunale valuta la richiesta dell’ex studente, nonostante una "intervista non autorizzata". Mentre i pm chiedono di ricusare il genetista dell'incidente probatorio sul dna di Sempio

Garlasco: Andrea Sempio e Alberto Stasi
Semilibertà per Stasi? Il pg dice no, il tribunale valuta. Dna di Sempio, la Procura ricusa il genetista
Parere "parzialmente positivo" alla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi. La procura generale di Milano, attraverso la sostituta pg Valeria Marino, ha chiesto il rigetto della instanza per il 41enne condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. E, in subordine, un rinvio del procedimento per valutare le circostanze riguardanti l'intervista di Stasi al programma Le Iene, andata in onda lo scorso 30 marzo, rilasciata senza aver chiesto l'autorizzazione. Fonti giudiziarie spiegano che il tribunale di sorveglianza, al termine dell'udienza di questa mattina, si è riservato di fornire la decisione valutando i diversi elementi a disposizione. Quanto affermato stamane dall'avvocato Glauco Gasperini, intervenuto in sostituzione di Giada Bocellari, legale difensore di Stasi, sarebbe dunque una 'personale interpretazione', sostanzialmente basata sulle relazioni positive del carcere. Gasperini aveva infatti parlato di un parere positivo ma con riserve anche da parte della sostituta pg. La decisione dei giudici è attesa entro cinque giorni. Stasi, riferisce Ansa, non si è presentato in udienza.
Semilibertà per Stasi, il nodo dell'intervista non autorizzata
Perchè il parere è "parzialmente" e non totalmente positivo? Perchè per l'ultima intervista di Alberto Stasi andata in onda su 'Le Iene' il 30 marzo, il 41enne non aveva chiesto l'autorizzazione a rilasciarla, durante un giorno di permesso autorizzato, all'amministrazione penitenziaria, come si deve fare. E' stata, dunque, come segnalato dalla pg, un'intervista non autorizzata. Non un problema dunque legato ai contenuti, ma alla forma.
La difesa di Stasi ritiene che l'intervista a 'Le Iene' di fine marzo non avrebbe infranto le prescrizioni a lui imposte. C'è infatti un documento firmato dal direttore del carcere di Bollate che "specifica", "ad integrazione di quanto già inviato" e "qualora utile per la discussione relativa alla misura richiesta", che l'intervista, "andata in onda" il 30 marzo, "è stata registrata durante il permesso premio" il 22 marzo e "non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni".
Stasi: comportamento impeccabile e lavoro esterno
Gli operatori e gli educatori del carcere di Bollate hanno redatto relazioni tutte “positive” sul comportamento e sul percorso riabilitativo dell’ex studente della Bocconi. Dal 2023, Stasi ha ottenuto l’ammissione al lavoro esterno, che gli consente di uscire ogni giorno per lavorare come contabile in un’azienda, per poi rientrare in carcere la sera. Un elemento che, assieme alla condotta definita corretta e costante, potrebbe spingere il Tribunale ad accogliere la richiesta di un regime più ampio di libertà controllata. E non dovrebbero incidere nel giudizio, come raccontato da Affaritaliani.it Milano, le recenti dichiarazioni tv con cui Stasi è tornato a dichiararsi innocente.
Ad Alberto Stasi restano poco più di quattro anni da scontare
La semilibertà, se concessa, potrebbe essere solo il primo passo. Stasi, che si trova in carcere da dieci anni, ha ormai solo poco più di quattro anni da scontare: un requisito che gli consentirà a breve di chiedere anche l’affidamento in prova ai servizi sociali, una misura alternativa che esclude del tutto il carcere e prevede attività utili alla collettività. Considerando la possibile liberazione anticipata – con sconto di 45 giorni ogni sei mesi di pena – la fine dell’espiazione potrebbe arrivare già nel 2028, o al più tardi nel 2029.
Incidente probatorio sul dna di Andrea Sempio, la Procura ha chiesto di ricusare il genetista
Una vicenda che corre in parallelo rispetto all'apertura di una nuova indagine a carico di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. E che questa mattina ha visto celebrarsi la prima udienza per l'incidente probatorio del suo dna. All'udienza per il conferimento dell'incarico c'erano 100 tra cameraman, fotografi e cronisti. Ma la giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli si è riservata sulla nomina di Emiliano Giardina indicato per fare gli approfondimenti sul materiale biologico trovato sulle unghie della vittima Chiara Poggi. Per i pm Valentina De Stefano e l’aggiungo Stefano Civardi il genetista che decifró “Ignoto 1” nel caso di Yara Gambirasio sarebbe infatti incompatibile per aver rilasciato anni fa un’intervista alle Iene sull'inutilizzabilità delle tracce genetiche sulle unghie di Chiara Poggi. La difesa di Stasi, con l’avvocata Giada Bocellari, si è associata alla richiesta. La giudice deciderà nei prossimi giorni sulla richiesta della Procura di 'ricusare' il genetista. L'udienza è finita così con un rinvio. "E' una tortura, ma tengo botta". E' questo lo stato d'animo di Andrea Sempio, riferito da uno dei suoi legali. "E' proprio un vero e proprio accanimento perché non esiste alcun elemento indiziario ma comunque c'è un incidente probatorio, attendiamo l'esito", ha aggiunto l'avvocata Angela Taccia.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO