Gaza, il Pd milanese ed il ritorno del "ma anche" di veltroniana memoria - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 09:33

Gaza, il Pd milanese ed il ritorno del "ma anche" di veltroniana memoria

La vicenda del gemellaggio con Gaza fa riemergere la vocazione maggioritaria del Pd milanese. Ma in tempi di radicali polarizzazioni potrebbe non essere la strategia più efficace. Il commento

di Fabio Massa

Gaza, il Pd milanese ed il ritorno del "ma anche" di veltroniana memoria

E così in aula a Palazzo Marino, sulla vicenda del gemellaggio di Tel Aviv con Milano, va in scena il ma anche di veltroniana memoria. Bei tempi, peraltro, per il Partito Democratico. Un po’ perché le percentuali erano altra roba rispetto ai numeri stentati di oggi. E poi perché c’era quella che ai tempi, pomposamente, si chiamava vocazione maggioritaria. Ovvero di inglobare tutto quello che è progressista, tenerlo dentro una grande compagine che sarebbe dovuta essere una grande famiglia, per vincere sempre e comunque le elezioni. Progetto fallito, nel frattempo, proprio perché di maggioritaria non è rimasta neanche la vocazione. Salvo che a Milano. 

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A Milano, che per natura semplifica e non ama le piccinerie campanilistiche, visto che tiene gli occhi puntati sul mondo e non sulle beghe di condominio, il Pd è sempre stato a vocazione maggioritaria. E infatti ha sempre avuto percentuali congrue a questo sforzo di sintesi. Ci ha provato anche sulla vicenda, controversa, della rottura del gemellaggio con Tel Aviv, che non era passata la scorsa settimana causando ulteriori mal di pancia a sinistra. Torna in aula con un ordine del giorno della capogruppo Beatrice Uguccioni, che sta emergendo giorno dopo giorno come figura importante nella geometria politica consigliare, e lo fa all’insegna del ma anche. Amicizia con Gaza City ma se Hamas sparisce. Rottura con Tel Aviv ma solo se Israele rompe la tregua. 

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Perfetto. Il problema è che il ma anche, a Milano, è più difficile da far digerire in questi lunghi anni di polarizzazione. C’è bisogno di un momento di verità: c’è più odio da sinistra contro sinistra moderata rispetto a quanto quella stessa sinistra radicale può riservare alla destra cittadina. Odio puro. L’odio per cui le mediazioni non esistono. E allora c’è da prendere decisioni. L’esatto opposto del ma anche di veltroniana memoria.

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