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Gibelli (Fnm): "Lombardia 2025? Attrattiva e connessa"
Andrea Gibelli

Gibelli (Fnm): "Lombardia 2025? Attrattiva e connessa"

Potersi muovere è una questione di libertà. Vivere dove si vuole, lavorare dove si vuole. Il presidente di Fnm Andrea Gibelli ne è sicuro: "Se devo scegliere due aggettivi per la Lombardia del 2025 dico questi. Attrattiva e connessa". Certo, di problemi ce ne sono: "Sì, ma a gennaio iniziano ad arrivare i treni, ed entro il 2025 avremo praticamente cambiato l'intera flotta"... L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Presidente Gibelli, Fnm possiede il 50 per cento di Trenord. L'altro 50 per cento è di Trenitalia. Iniziamo dallo stato di fatto del servizio, tra polemiche e punti di forza.
Parliamo delle polemiche: le lamentele dei pendolari sono figlie di due questioni. La prima è l'integrazione tariffaria, l'altra è lo stato del servizio. Iniziamo da quest'ultima.

Prego.
Trenord ha approvato un proprio piano di fabbisogno sui nuovi treni. FNM lo soddisferà attraverso fondi completamente finanziati solo da  Regione Lombardia. Dunque, da maggio 2020 inizieranno ad arrivare a coppie i primi dei 161 treni. La nuova flotta sarà al completo nel 2025. Già da gennaio però inizieranno a entrare in servizio 15 treni nuovi, derivanti da una cessione di contratto da Trenitalia per cui il totale è 176. Questo consentirà di cambiare completamente tutti i mezzi. Pensiamo che basterà per migliorare drasticamente il servizio rispetto ai convogli che Trenord ha ereditato da Trenitalia, che hanno una età media di 32 anni e che quindi sono inadeguati per comfort, pulizia e  regolarità.

L'altro socio, ovvero Trenitalia, ovvero lo Stato, non ci ha messo  niente per l’acquisto dei nuovi treni..
Nel nostro rapporto con Trenitalia ci sono stati diversi momenti. Non abbiamo ancora avuto il modo di sapere che cosa pensa il ministro De Micheli del Tpl in Lombardia. Come detto, c'è stata una cessione di contratto di quindici treni, negoziata direttamente dall'assessore Terzi, con la  regia del presidente Fontana. C'è stata però tutta la fase che ha creato la situazione di oggi. Sono stati quattro anni lunghi.

Perché quattro anni lunghi?
Perché la gara per i treni nuovi dura più di un anno, meno è impossibile. E poi ci vogliono 22 mesi per costruire un treno. Sono tempi tecnici, incomprimibili. Nella fase più critica, ovvero la prima, la cosiddetta cura del ferro dell'allora ministro Delrio non ha minimamente toccato la Regione Lombardia. Su 4 miliardi di risorse neppure un euro è stato destinato alla Lombardia che ha dovuto fare leva solo sulle proprie risorse.

Come è il rapporto con i vostri vicini di casa di Atm?
Sul tappeto c'è un tema che osservo da azionista di Trenord. Parliamo di integrazione tariffaria: tutto discende da una legge regionale che ha previsto una tariffazione unica. Dal punto di vista teorico crea un notevole beneficio. Ovviamente tutte le cose nuove vanno sistemate con il tempo. Stiamo quindi osservando i monomodali, ovvero quelli che usano solo un mezzo. Intanto smontiamo un mito: sono molto pochi rispetto al numero delle persone che viaggiano sulla rete. Trenord ha deciso di rimborsare totalmente l'aumento per i monomodali.

Quindi c'è un rapporto di collaborazione?
Per quanto riguarda il livello Trenord-Atm c'è collaborazione. Si inizia a pensare oltre ai confini amministrativi del comune di Milano. Se guardiamo su una scala maggiore, e spostando l'asticella in avanti, verso il 2025, Milano va concepita come un nodo di un sistema policentrico che vede Bergamo-Brescia e Milano come città attrattive. E' ovvio che Atm come primo cerchio e Trenord come secondo cerchio devono integrarsi, anche dal punto di vista dei mezzi usati, che sono peraltro sempre più simili.

In che senso sono più simili?
Le caratteristiche tecniche richieste sono state di convogli con prestazioni in accelerazione e frenata confrontabili con un servizio di  tipo "metropolitano". Grazie alle nuove tecnologie, ogni treno sarà concepito come una metropolitana di superficie.

Parliamo degli investimenti fuori dalla Regione...
Verona ci ha dato moltissima soddisfazione, con una società sana, ATV, che ha integrato l'urbano con l'extraurbano e che continua a crescere. E' contigua al Lago di Garda dove arriva anche Trenord: c'erano tutti i razionali perché Verona potesse beneficiare di un perimetro più largo.

Oggi il green è un tema di assoluta attualità, esattamente come l'auto elettrica.
Noi abbiamo una società chiamata E-Vai che è una scommessa vera, perché incrocia il potenziale di Trenord, il bacino e il fatto che nei piccoli e medi centri le società di car sharing tradizionali non arrivano. Noi stiamo facendo un'opera di infrastrutturazione di colonnine e servizi, che vengono usati a zero impatto ambientale. E-Vai fornisce auto non di proprietà che vengono usate da chi ha sottoscritto  il contratto, che sia un'azienda o una amministrazione. Nel caso di un Comune alla mattina può essere usata per fini amministrativi, e invece alla sera può essere messa in car sharing. Certo la scommessa è forte, perché non basta dire che una cosa è sostenibile. Deve essere anche economicamente sostenibile.

Lei è presidente da 4 anni. Prima sotto Maroni poi sotto Fontana. Che cosa è cambiato?
C'è una continuità di obiettivi macro. L'approccio di Fontana è molto più pragmatico, figlio della sua esperienza amministrativa da sindaco. E' molto coinvolto quotidianamente sulle vicende.

Passiamo a Roma. Due domande al ministro De Micheli.
Prima domanda: onori il patto che Fontana ha sottoscritto con Toninelli ed Rfi. Secondo: porti più velocemente possibile i 15 miliardi di investimenti in infrastrutture in regione Lombardia. Anche perché oggi la discriminante sui servizi non è più il treno ma le infrastrutture, i binari, e tutto il resto.

Fontana sembrava deciso a sciogliere la partnership con Trenitalia in Trenord. Poi lo scioglimento non si è fatto. Può riprendere piede l'opzione precedente?
Non va chiesto a me, non posso rispondere a questa domanda.

Mi dica un punto di difficoltà. Una criticità particolare di questo suo mandato.
L'ho detto prima.  L’aver trovato una parte della flotta dei treni molto vecchia ha creato e sta creando delle difficoltà. L’arrivo dei nuovi convogli entro pochi mesi porterà gradualmente a superare queste criticità.

Ultima domanda: Lombardia 2025. Come la vede?
L'obiettivo per il 2025, per mantenere un livello di attrattività compatibile con una regione come questa, deve essere una connettività enormemente superiore a quella di oggi. La gente dovrà avere la percezione che può vivere dove vuole per lavorare dove vuole. I due aggettivi sono: Lombardia attrattiva e connessa.

fabio.massa@affaritaliani.it

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