Milano
Giù le zampe delle pecore da Milano
Peggio dei giustizialisti ci sono quelli che stanno zitti per convenienza. Che spariscono quando le cose si mettono male e si ripresentano come nulla fosse. Ma il peggio in assoluto sono gli influencer e i comunicatori. Il commento

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Giù le zampe delle pecore da Milano
C'è solo una cosa che odio più dei giustizialisti a rimorchio delle procure. Quelli che stanno zitti. O quelli che dicono quel che dice la maggioranza. Sempre. Non sono neppure lecchini, perché il lecca-lecca eccede nella lusinga per ottenere un vantaggio. Qui parlo di quelli che non possono mai dire qualcosa fuori dal coro perché hanno paura di mettere in discussione rapporti, paura di rischiare qualcosa. "Oddio, ma cosa fai? Vai contro la Procura?", belano. Dove la Procura non ha solo la P maiuscola, ma tutte le lettere, e pure ripetute varie volte. Prooocuuuuuraaaaaa, che poi fa rima con paura. Me lo dicevano mentre difendevo Attilio Fontana in quell'inutile inchiesta sui camici.
Ci sono giornalisti, alcuni anche amici, con i quali ho un vivacissimo scambio di opinioni (eufemismo), che pensavano (e pensano!) che Fontana e Sala siano ladri matricolati. Paradossalmente, pur ritenendoli colpevolmente in errore, almeno ogni giorno ci mettono la faccia, pervicacemente in torto, ma almeno con chiarezza. E' noto che non sopporto Fedrighini&Monguzzi (da anni): ma almeno riconosco loro che la battaglia la fanno a viso aperto (uscisse poi Fedrighini dalla maggioranza sarebbe ancora più aperto, ma non si può avere tutto).
Poi ci sono gli altri. Quelli che dicevano "Attilio di qui, Attilio di là", e poi si sono scordati il suo numero per due anni, salvo ripresentarsi - belli belli - chiusa l'inchiesta Covid. Quelli che per quindici anni ci hanno fatto due palle così col modello Milano. Sono quelli che quando scrissi il mio saggio "Fuga dalla città", nel 2021, subito mi additarono come quello che criticava la città più splendente di tutte. Sì, anche al sindaco. Sì, anche agli assessori. "Perché quello mica è nostro amico eh! Quello ci critica!", dicevano. Sono gli stessi che hanno la casetta in più da affittare su AirBNB e un posto in un qualche cda di una partecipata, e che ricompaiono solo quando c'è da essere rinominati. Poi arriva la tempesta? Non fanno neanche un post di 3 righe. Sia mai che poi corriamo qualche rischio.
Influencer e comunicatori a rimorchio del gregge: la specie più perniciosa
Ci sono poi quelli che Milano-è-fichissima e un istante dopo Milano-è-unoschifo. La specie più perniciosa, da questo punto di vista, sono gli influencer e i comunicatori: perché seguono il gregge. Sempre. Qualche tempo fa: Milano è top. Poi: Milano è insicura. Adesso: Milano è ingiusta oppure Milano è corrotta. Sono come le pecore, e come le pecore dove passano mangiano tutta l'erba che c'è, non ne lasciano un filo. Poi si spostano sul pascolo accanto, con la stesso vorace e stupidissimo cervello. Ma io non mi curo delle pecore. Ma quello che mi dà fastidio è che a queste pecore la politica dà ascolto, delle volte. Dà loro posti al sole, delle volte. Addirittura propone loro assessorati, delle volte. Scordandosi che chi tradisce una volta, tradisce anche la seconda. E che le persone sono tali quando scelgono di correre un rischio. Viceversa sono pecore. E come tali vanno trattate.
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