Gori a Direzione Nord: "Favorevole al nucleare, ma bisogna accelerare sulle rinnovabili" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 19:09

Gori a Direzione Nord: "Favorevole al nucleare, ma bisogna accelerare sulle rinnovabili"

Il vicepresidente della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo si è espresso a Direzione Nord in merito alla questione energetica, sostenendo la necessità di bilanciare gli investimenti sul nucleare con le rinnovabili

Giorgio d'Enrico

Gori a Direzione Nord: "Favorevole al nucleare, ma bisogna accelerare sulle rinnovabili"

Sul nucleare la mia opinione è favorevole al fatto che l'Italia rimetta in moto la filiera industriale del nucleare. Ci vorranno però parecchi anni perché si possa avere un elettrone prodotto in Italia da fonte nucleare e questo bisogna dirlo con grande chiarezza, perché nel dibattito pubblico sembrerebbe che sia possibile avere domani l’energia nucleare in Italia”. Lo ha detto Giorgio Gori, vicepresidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia al Parlamento europeo, intervenendo da remoto alla XXVII Edizione di Italia Direzione Nord, la rassegna di convegni istituzionali ideata da Fabio Massa, promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline di Milano in corso presso Triennale Milano.

LA XXVII EDIZIONE DI ITALIA DIREZIONE NORD: TUTTI GLI INTERVENTI

“In realtà ce l'abbiamo ma la compriamo dalla Francia come sapete in quantità non trascurabile. Nell'immediato - ha spiegato - io credo che non ci sia davvero nessuna alternativa nei prossimi anni - visto che abbiamo un'esigenza stringente di abbattere i costi dell’energia -, tranne che accelerare il più possibile con l'energia rinnovabile: su questo scontiamo un problema di frammentazione della governance tra Stato e regioni. In molte occasioni il partito del no, che si esprime in forme diverse attraverso i comitati o le istituzioni, a volte, ferma il processo e lo rende più lento di quanto in realtà dovrebbe. Questa è anche la mia ragione di perplessità, l'unica in realtà rispetto al ritorno del nucleare sul suolo italiano, perché se noi abbiamo oggi una politica che si ferma di fronte alle proteste dei cittadini per una pala eolica, per un campo fotovoltaico, mi immagino che tipo di conflitti potrebbe innescare la scelta di collocare un impianto nucleare in un qualsiasi punto del territorio italiano”, ha proseguito Gori, sottolineando che “in realtà siamo portati a volere come quasi sempre la botte piena e la moglie ubriaca, cioè vorremmo avere energia a basso costo, contenere il cambiamento del clima, però non vorremmo che questa cosa avvenisse nelle prossimità di casa nostra”.

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