I Hate Milano

di Mister Milano

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I Hate Milano
Caro Majo, da quando sei un radical chic? Lettera aperta (e risposta)
Pierfrancesco Majorino

Caro Majo, da quando sei un radical chic?

Tanti milanesi alla sfilata per i migranti, molti meno sabato sera per la Notte dei senza dimora: i clochard sono forse meno cool degli immigrati come causa da sostenere? La provocazione lanciata domenica su Affaritaliani.it Milano da I Hate Milano non è decisamente passata inosservata. Ripresa il giorno dopo dalla rubrica Pinocchio, sempre su queste pagine e in onda su Radio Lombardia, ha suscitato la non proprio signorile reazione dell'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. Che su facebook ha commentato sprezzante: "Che enorme minchiata". Alla risposta di Fabio Massa, si aggiunge ora quella di I Hate Milano. Con una lettera aperta all'assessore. Il quale, a sua volta, replica. Ecco il botta e risposta.  

Caro Majo,
è la terza volta consecutiva che commenti qualcosa che scrivo io: la prima volta hai detto che era “una porcata”, la seconda “uno schifo”, la terza “un’enorme minchiata”.  Mi chiedo se hai imparato a definire così gli articoli che non ti piacciono da Salvini, con il quale una volta non avevi problemi a farti fotografare insieme. Di certo, stavolta hai raggiunto il paradosso, riuscendo ad incazzarti per un articolo che lodava il lavoro tuo e di tutti i volontari che danno lustro a questa città, puntando il dito – al contrario – contro quella sinistra tutta Cracco e Cova, che si mobilita solo quando e’ trendy e il resto del tempo se ne sta tranquilla a casa propria, all’interno della zona 1.

Te lo ricordi cosa diceva questa sinistra di te, qualche anno fa? Erano quelli a cui tu – per parlare con il tuo linguaggio– facevi schifo, quelli che quando tu hai proposto il miglior candidato sindaco che la sinistra abbia proposto negli ultimi vent’anni – Stefano Boeri – ti hanno detto che era una porcata, quelli che, due anni fa, piuttosto che sostenerti, si sono inventati l’enorme minchiata di candidare una signora genovese ectoplasmatica perchè piuttosto che la tua faccia avrebbero preferito anche un  fenicottero di Villa Invernizzi.

Ecco, senza che umili la mia e la tua intelligenza riportando virgolettati dai pezzi che hanno scatenato la tua ira, l’oggetto della polemica erano questi signori e queste signore elegantemente vestite, quelli che la sinistra vincente di oggi – da Corbyn a Bernie Sanders – randella un giorno sì e l’altro pure. Quelli che ieri organizzavano le “biciclettate arancioni” dal Duomo in Barona e una volta arrivati in Barona scappavano a gambe levate turandosi il naso; gli stessi che oggi si fanno una bella mangiata etnica in Sempione a favore di camera, ma quando devono mostrare la propria solidarietà, cenando sotto casa loro in piazza Santo Stefano, si guardano bene dal farsi vedere.

Quelli, insomma, per cui solidarieta’ fa rima solo ed esclusivamente con vanità. Quelli per cui l’Altro non è mai un fine, ma semplicemente un mezzo, per dimostrare a tutti quanto loro siano Giusti e Buoni. Se tu hai deciso di diventare il campione di questa gente, pattugliando i cieli del web come una folgore con la barbigia, randellando di insulti chi si azzarda a criticare, fai pure. Ci fosse ancora il PCI, il comitato centrale ti appunterebbe una medaglia sul petto.Sappi però che c’è anche un’altra sinistra che questi moralisti d’accatto, questi Pinocchio e queste Fate Turchine over 60, li considera i principali responsabili dell’inarrestabile declino della sinistra come forza popolare, gli impostori che con la loro puzzetta sotto al naso innaffiata di Sassicaia hanno consegnato  le periferie nelle mani del populismo e di Salvini.Ecco, quest’altra sinistra, due anni fa, ti ha sostenuto compatta. A furia di prendersi insulti, magari la prossima volta ci pensa due volte.

I Hate Milano

LA RISPOSTA DI PIERFRANCESCO MAJORINO

Caro I Hate Milano.

Non mi sono fatto capire. E voi da quelle parti siete troppo permalosi. Nemmeno io arrivo a tanto.E quindi voglio precisare. Non sopporto i radical chic. Io sono radical, non chic. E ne sono fiero.  E amo da pazzi la città solidale. Ogni notte centinaia  di milanesi aiutano i senzatetto. Ogni anno in tantissimi frequentano la festa in Casa Jannacci (il più  grande luogo di accoglienza e di vita d'Italia delle persone senza dimora). Ci sono famiglie di nostri concittadini che si fanno in quattro per chi non ha niente. In questi anni abbiamo raddoppiato i posti per chi non ha casa.

E siamo diventati la città  italiana (prima non  era così) che investe più  risorse (a Bilancio) per il contrasto alle povertà.

Per questo  ti ho trovato pericolosamente riduttivo: perchè ho pensato al tanto aiuto profuso per chi non ha niente e non sopporto la continua contrapposizione  tra deboli  (italiani e stranieri che siano).Potevo spiegartelo, ho sbagliato. Alla prossima.

Pierfrancesco Majorino

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