Expo, il decalogo di I Hate Milano - Affaritaliani.it

I Hate Milano

Expo, il decalogo di I Hate Milano

1) Una grande Festa dell'Unita', ma con un menu più' vario rispetto alla salamella coi peperoni

2) Una buona dose di retorica sulla Nazione, la Patria, e gli Italiani Brava Ggente che di sabato, sabato, sabato si rialzano (del resto, quest'anno non ci sono ne' mondiali ne' Europei e serviva una scusa per farla)

3) Una scusa per stare a Milano ad agosto, senza sentirsi ne sfigati ne poveri.

4) La chiave di volta per limonare un po' di straniere senza dover andare per forza in Spagna o in Grecia.

5) La riconversione del tinello a camera da affittare a prezzi da denuncia a una coppia di tedeschi in sandali e calze.

6) La panacea che consentira' a milioni di zanzare di sopravvivere alla fine del Festival latinoamericano del Portello.

7) Un po' di sana pubblicità' gratuita per Fedez, sulla pelle di quelli che le opinioni le esprimono per davvero, non su twitter in camerino, magari anche andando in galera. Sarebbe bello sapere che ne pensano loro, di essere rappresentati dal nuovo Golden Boy di Amici.

8) Postare su Facebook la foto di un lampione fulminatosi il giorno prima, su una Statale remota e deserta, scrivendo "Pazzesco raga, ecco come e' ridotta la città' di Expo!1!" e prendere un sacco di likes e poi fare un pensierino al provino per nuovi inviati di Striscia la Notizia (ora che non ci sono più' Fabio e Mingo)

9) L'eterna diatriba semantica tra quelli che dicono Expo e quelli che dicono Expo' accentando la o.

10) La spasmodica attesa che qualcosa vada male per poter dire "l'avevo detto, lo hanno voluto loro", oppure che vada tutto bene per poter dire "l'avevo detto, lo abbiamo voluto noi". Ma questo riguarda solo i politici, ovviamente.