Milano: dopo le Palme, il Duomo. Ecco il progetto writer-choc. I HATE
Milano, 17 febbraio 2050: la città si risveglia con il Duomo ricoperto di scritte. Il progetto recupera il paesaggio urbano di fine Novecento
Milano, 17 febbraio 2050.
Grande sorpresa oggi per i milanesi quando al risveglio hanno trovato il Duomo ricoperto di scritte. Un fenomeno, quello delle tags, sconfitto ormai decine di anni fa e che i più pensavano appartenere ad un'epoca passata.
Ma ecco svelato il mistero: visto il perdurare della crisi economica iniziata mezzo secolo fa, per evitare di abbattere la storica Cattedrale e costruirvi uno stabilimento IkeAmazon, la Veneranda Fabbrica del Duomo è stata costretta ad indire una gara di appalto vinta poi da Mark Stronzenberg, eccentrico miliardario della Silicon Valley noto per fare cose assolutamente inutili (come quando sostituì il Colosseo con un igloo, creando forte scandalo nella città di RomAmazon).
Davanti alle proteste di alcuni, il sindaco Maran ha minimizzato: "Tra venticinque anni ci armeremo di spugnette e tutto tornerà come prima. E a noi non costa assolutamente nulla". La Soprintendenza spiega: "Le tag sui monumenti erano parte integrante al paesaggio urbano di fine Novecento: quelle di Stronzenberg altro non sono che un omaggio ad un'epoca che ricordiamo con nostalgia, con un rimando alla tradizione sacra. Anche i primi Cristiani nelle catacombe facevano uso di incisioni".
Dopo l'iniziale stupore, pare che l'opinione pubblica si sia schierata a favore. "Finalmente un po' di colore su quel grigio!" ha Instatweettato l'Assessore ai Social Network Carlotta Miao-Miao, ottenendo un milione di retweet e tre milioni di like. "Milano si conferma città-libidine, come una sfinitinzia romantica che però sa anche osare. Avanti con la sostituzione delle mura spagnole con pezzi di Lego!", ha chiosato a fine giornata il Delegato all'Happyhour Beppe Troppo Giusto.