I giudici: "Mantovani si attivò per manipolare le prove" - Affaritaliani.it

Milano

I giudici: "Mantovani si attivò per manipolare le prove"

Mario Mantovani "si e' attivato per manipolare gli elementi di prova intervenendo sugli altri soggetti coinvolti nell'intera vicenda per nascondere le proprie responsabilita'". E' quanto scrivono i giudici del Riesame di Milano nelle motivazioni all'ordinanza con la quale, il 4 novembre scorso, venne negata la scarcerazione all'ex vicepresidente della Regione Lombardia accusato di concussione, corruzione e turbativa d'asta arrestato lo scorso 13 ottobre. Le motivazioni del Riesme sono state depositate ieri. Nel frattempo, il 13 novembre, il gip Stefania Pepe gli ha concesso i domiciliari.

Secondo il collegio del Riesame, presieduto da Paolo Micara, Mantovani, "soggetto a cui e' attribuito un ruolo politico ed istituzionale di notevole spessore", "si e' dimostrato in grado di piegare le sue funzioni pubbliche a fini personali, interferendo a vantaggio proprio e degli uomini a lui vicini, nei settori della sanita' regionale e delle opere pubbliche e infrastrutturali". Assieme a Mantovani erano stati arrestati anche il suo collaboratore Giacomo Di Capua e il funzionario del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria Angelo Bianchi. Nelle motivazioni con cui viene bocciata l'istanza al Riesame presentata dai legali di Bianchi, in seguito scarcerato dal gip come Mantovani, si spiega che "la misura di massimo rigore s'impone anche per l'incapacita' custodiale dell'indagato, dimostrata dalla sua progressione criminale, impermeabile alle precedenti vicende giudiziarie per le quali e' stato anche sottoposto a misura cautelare".








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