Il dibattito senza idee che non siano contro, per Milano e la Regione Lombardia - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:29

Il dibattito senza idee che non siano contro, per Milano e la Regione Lombardia

Comune di Milano e Regione Lombardia, due campagne elettorali che si preannunciano molto, troppo lunghe. Con molti posizionamenti e poche idee sul tavolo. Il commento

di Fabio Massa

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Il dibattito senza idee che non siano contro, per Milano e la Regione

Parliamo un po' di politica locale. Carlo Calenda infiamma il dibattito perché dice che starebbe pure a sinistra, ma solo se ci fosse un riformista candidato sindaco. Poi butta là una roba sulle piste ciclabili, ma insomma, direi non rilevante nell'economia generale del discorso che è riassumibile in: "Non ho ancora deciso che cosa fare". Ovvero, se andare con un centrodestra moderato leggasi Forza Italia oppure rimanere nel centrosinistra. Secondo me, pesa anche il fatto che Calenda giustamente sta facendo una partita per ottenere un posto in giunta a Milano, che per adesso non è affatto scontato. 

Al discorso di Calenda replica la sinistra-sinistra, quella che sta contro Sala nella vicenda dell'urbanistica, con una battuta che rimbalza da una bacheca all'altra: "Zitto e torna ai Parioli ai quali appartieni". Come se la legittimità di un leader politico chiamato a decidere della strategia del suo gruppo locale risieda nella sua residenza: parlerà con i suoi sul territorio, immagino... Oppure no? 

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Milano e Lombardia: tutti parlano di posizionamenti. Ma le idee?

Detto questo, nelle schermaglie che si succedono giorno dopo giorno rilevo due cose. La prima è che davvero stiamo parlando di una campagna elettorale molto, troppo lunga. Più lunga di questa c'è solo quella delle regionali, per le quali mancano oltre due anni e per le quali la destra ha già opzionato il suo candidato presidente. A sinistra - dove dovrebbe invece fervere l'attività di costruzione di una candidatura - tutto tace perché forse si sono rassegnati a perdere sempre, ad libitum... La seconda cosa che mi colpisce è che tutti parlano di posizionamenti, sia per il Comune che per la Regione, ma nessuno di una parola d'ordine, di una mezza idea. Non parliamo di programma, perché troppo palloso e troppo impegnativo, ma diciamo almeno di un intento, di una vaga volontà che non sia "fermare", "bloccare", "difendere" (ognuno ci metta il complemento oggetto che vuole: palazzinaro, clandestino, immigrato, speculazione, pista ciclabile...)

 

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