Milano
Il dilemma Calenda per la sinistra milanese
A Milano un ciclo sembra essersi concluso per il centrosinistra. E i sondaggi dicono che le amministrative saranno complicate. I riformisti saranno pochi, ma contano molto. Calenda lo sa. Come risponderà il Pd? Il commento

Il dilemma Calenda per la sinistra milanese
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C'è da capire bene che cosa stia succedendo, politicamente, a Milano. A Milano c'è una disperata ricerca di candidature. Maurizio Lupi, sicuramente. Ma anche un civico della Lega, probabilmente. E - potrebbe essere - anche una candidatura dichiaratamente marcata Fdi che goda dell'appoggio di Roma. Questo a destra. A sinistra, invece, ci sono Majorino, Emmanuel Conte, Calabresi. I nomi sono noti.
Prima annotazione a margine non solo per femministe, ma per tutti. Mancano disperatamente donne. Sempre a farsi il problema della foto di soli maschi e dei "manel" ai convegni, che pare il pianto sul latte versato. Non sarebbe meglio iniziare a buttare nel frullatore figure femminili in misura congrua già da adesso? A costruire gruppi e proposte, invece di parlare di soffitti di cristallo ex post?
A Milano devono mettersi in testa che i riformisti saranno pochi, ma contano molto
Tornando alla politica c'è da riflettere su quanto Carlo Calenda ha ribadito - dopo averlo detto alla manifestazione Direzione Nord, con la mediapartnership di Rai e Affaritaliani.it: c'è la possibilità che andiamo da soli, c'è la possibilità che andiamo con Forza Italia. Perché il problema è tutto là, al centro. I sondaggi dicono che questa volta non c'è Beppe Sala che traina e quindi alla maxi percentuale del Partito Democratico manca il boost per arrivare oltre il 50 per cento di slancio. I sondaggi dicono che sarà più complicato. C'è un ciclo che finisce, la magistratura, la sinistra sinistra arrembante, i verdi spappolati tra governisti e d'opposizione. E ancora c'è da affrontare la possibile ordalia delle primarie, modo per unire dopo aver spaccato.
Ora, viene in soccorso la dichiarazione del centrista più odiato da Calenda, ovvero Renzi: "Quando hai meno del 50 per cento anche il 3 per cento vale tantissimo". Cioè: se ti serve ogni punto percentuale per vincere, quel punto vale molto più dell'aritmetica. Quindi, se è valido questo assioma, c'è da mettersi in testa che i riformisti saranno pochi, ma contano molto. Il punto quindi è politico: come si coinvolgono, a sinistra, senza perdere quelli di sinistra? Forse bisognerebbe iniziare a ragionare di questo.