Isis, la coppia di presunti terroristi pronta a "spiegare tutto" - Affaritaliani.it

Milano

Il 'kickboxer dell'Isis': "Terrorismo? In Siria per aiutare i bambini"

Isis, interrogato Abderrhaim Moutaharrik: "Non mi farei mai saltare in aria"

Isis e terrorismo: il kick-boxer Abderrahim Moutaharrik e sua moglie Salma Bencharki, i coniugi arrestati a Lecco nell'ambito dell'operazione condotta dalla Procura di Milano perchè sospettati di legami con l'Isis sono stati interrogati nel carcere di San Vittore.

"Volevamo andare in Siria per aiutare i bambini colpiti dalle guerre, non per arruolarci nell'Isis". E' quanto hanno detto i due, secondo quanto riferito dal loro legale, Francesco Pesce, lasciando il carcere di San Vittore.

"I miei assistiti - ha sottolineato l'avvocato Pesce - hanno spiegato ai magistrati che sono cresciuti in Italia e non vorrebbero mai fare seriamente del male a nessuno". I loro proclami, quindi, ha precisato il difensore, vanno contestualizzati nel proposito di "aiutare i civili innocenti martoriati dalla Siria e, in particolare, i bambini". Moutaharrik ha detto che non era sua intenzione "unirsi all'organizzazione terroristica. Le cose che ho detto le ho dette per rabbia, le guerre sono terribili e fanno piu' vittime tra chi non c'entra. Non mi farei mai saltare in aria, non farei mai del male a gente con cui sono cresciuto", ha aggiunto il campione di kickboxing.

Il campione di kick boxing, 28 anni, che viveva a Lecco ma si allenava in una palestra di Lugano, sarebbe stato destinatario dell'ordine dell'Isis di colpire Roma. Oggi sono programmati anche gli interrogatori di Wafa Koraichi, sorella di un combattente arruolatosi nel 2005 in Siria sotto le bandiere del califfato, Mohamed Koraichi. Anche quest'ultimo e' stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare, non eseguita, nell'ambito della stessa indagine, assieme alla moglie italiana, convertitasi all'islam, Alice Brignoli.

Entrambi nel febbraio del 2015 avevano raggiunto le truppe del califfato portandosi dietro i figlioletti di 6, 4 e 2 anni: i tre bambini che, in tuta mimetica e col dito puntato al cielo, compaiono in una foto indicata dal gip come "l'immagine simbolo della vita attuale di Alice Brignoli, dal momento che l'ha impostata come foto del suo profilo whatsapp". L'avvocato Pesce difende, oltre a Moutaharrik e alla moglie, anche un altro dei presunti terroristi finiti in carcere, il 23enne marocchino Abderrahmane Khachia, fratello di Oussama, andato a combattere con l'Isis e morto in battaglia nel 2015. "Sono appena stato nominato, non so ancora se Khachia oggi rispondera' alle domande". Gli interrogatori si svolgono davanti al gip Manuela Cannavale e sono presenti anche i pm Enrico Pavone e Francesco Cajani.








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