Milano
Il senso di Anna per le primarie del centrosinistra
Candidarsi con così largo anticipo non porta bene. Ma la vicesindaco Anna Scavuzzo merita di correre. E quantomeno le sue parole sono un grosso sasso nelle acque stagnanti della politica milanese. Il commento

Anna Scavuzzo
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Il senso di Anna per le primarie del centrosinistra
No, candidarsi a sindaco due anni prima non porta bene. Soprattutto quando lo si fa con un paio d'anni d'anticipo, come ha fatto Anna Scavuzzo, la vicesindaco, per il campo del centrosinistra. Non porta bene: guardate che cosa è successo, sul fronte opposto, al povero Giulio Gallera. Anche lui si candidò a sindaco, con una intervista su Repubblica, nella prima fase del Covid, quando la sua popolarità era al massimo. Venne cecchinato e abbattuto, gli preferirono Luca Bernardo dopo averlo pure buttato fuori dalla giunta regionale.
Scavuzzo non avrebbe dovuto candidarsi. Ma merita di correre
Quindi no, Anna Scavuzzo non avrebbe dovuto - secondo me - lanciare la propria candidatura per una questione di opportunità. Però. Perché c'è un però grande come una casa. Anzi, più di uno. Mettiamoli in fila. Non avrebbe dovuto, si diceva, però se lo merita, di correre. L'ho detto e scritto in più occasioni. Si è presa la patata bollente dello stadio, e l'ha portata in fondo. Si è presa la patata bollentissima dell'urbanistica, e ci sta provando. E' stata leale: si merita di essere ammessa alla gara.
Non avrebbe dovuto candidarsi con così tanto anticipo però oggettivamente gli ingranaggi che portano a una scelta senza primarie stanno già girando da un pezzo: per gareggiare ci deve essere una gara. E non c'è gara se non ci sono primarie, perché Scavuzzo sa perfettamente che non può essere scelta senza consultazione interna. Non avrebbe dovuto candidarsi con così tanto anticipo, la vicesindaco. Però nell'acqua stagnante del centrosinistra milanese, dove ancora manco si è riusciti a fare un rimpastino di giunta, un pietrone nello stagno serviva lanciarlo. Perché le elezioni si vincono con la battaglia delle idee, non con il silenzio dei finti innocenti.
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