Milano
Il silenzio di Beppe è una pretesa irragionevole
Pur con ironia, il sindaco di Milano lamenta il fatto che nel Pd non è bene accolto il suo pensiero sul futuro candidato del centrosinistra. Ma chi può essere più titolato a parlare di colui che ha guidato per dieci anni la città? Il commento

Il silenzio di Beppe è una pretesa irragionevole
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Oggi ho letto sul Corriere Milano un pezzo assai interessante di Maurizio Giannattasio che commenta una intervista di Beppe Sala alla radio. Ora, il sindaco di Milano decide di ricorrere all'ironia per trattare invece un tema molto molto serio: ovvero quanto il sindaco uscente debba essere coinvolto nella scelta del successore. Sala infatti aveva detto, qualche giorno fa, che aveva dubbi sulla scelta di effettuare le primarie. Non era neppure la prima volta: nel corso degli anni l'ha detto almeno 30 volte. E quando è stato delle Regionali, ricorda un po' perfidamente Giannattasio, per la candidatura di Majorino non ci sono state primarie. Ovvio che lo stesso Majorino oggi le possa volere, sulla scelta del candidato sindaco, perché difficilmente le perderebbe.
Eppure, qualche giorno fa il sindaco è stato rimbrottato dal Pd, che di fatto gli ha detto di farsi i cavoli suoi. E quindi Sala, passate alcune ore, ironicamente dice appunto di non poter esprimere più alcuna opinione. Al netto delle schermaglie tra una segreteria di un gruppo consiliare e di un partito che a Milano ha grossi problemi di coesione (diviso sulle questioni internazionali, sullo stadio, su come scegliere il prossimo sindaco, eccetera), il tema relativo all'agibilità politica sulla scelta del successore è importante. Sala può (o deve) intervenire sul metodo di selezione? Può dare una sua preferenza a questo o quel candidato?
Vediamo i precedenti: Letizia Moratti sostenne se stessa, quindi non fa testo. E prima ancora l'epoca Albertini aveva altre regole e altri soggetti. Più significativo il caso di Pisapia, anche perché di sinistra: in origine non lo fece, non si schierò. Però poi propiziò e sostenne la candidatura di Balzani alle primarie. Contro Sala. Quindi si schierò eccome.
Può un sindaco schierarsi sulla sua successione? Assolutamente sì
E' legittimo per il sindaco schierarsi in vista della successione? Per me è un grande sì: valeva per Pisapia, vale per Sala. Come si può immaginare infatti che un uomo o una donna che ha dato alla città 10 anni della sua vita, nel bene e nel male, per quello che è riuscito o riuscita a dare, si possa disinteressare del suo destino, che possa autoesiliarsi dal dibattito politico? E quale sarebbe il valore di questo silenzio se non quello di negare l'agibilità politica a uno di quelli che ha davvero il diritto di dire la propria, conquistato sul campo con il lavoro e il sudore? E' ora che la politica impari a parlare dei temi, e non a dire agli altri di stare zitti.
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