Inchiesta Milano, Pedullà (M5S): "Dimissioni? Tutta la Giunta tragga le proprie conclusioni. Noi pronti per essere la vera alternativa" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 16:14

Inchiesta Milano, Pedullà (M5S): "Dimissioni? Tutta la Giunta tragga le proprie conclusioni. Noi pronti per essere la vera alternativa"

L'europarlamentare Cinque Stelle Gaetano Pedullà: "Il garantismo non è in discussione ma le necessarie conclusioni sono le dimissioni della Giunta. Le elezioni? Se ci saranno profondi cambiamenti nel campo progressista, valuteremo. Altrimenti..." L'interv

di Matteo Respinti

Inchiesta Milano, Pedullà (M5S): "Tutta la Giunta tragga le proprie conclusioni. Noi pronti per essere la vera alternativa"

“Chiediamo di trarre le necessarie conclusioni”, ha dichiarato Giuseppe Conte, in merito all’inchiesta che ha travolto la Giunta di Milano e vede indagati l’assessore Giancarlo Tancredi e il sindaco Beppe Sala. L’europarlamentare 5 Stelle Gaetano Pedullà rilancia con forza: “Il garantismo non è in discussione, ma dal punto di vista dell’opportunità politica quanto sta accadendo a Milano non può che costringere l’assessore competente, e di conseguenza tutta la Giunta, a trarre le necessarie conclusioni. Che sono le dimissioni”. Durissimo il giudizio sull’amministrazione Sala: “È totalmente negativo. Non è una buona Milano. È il risultato di un modello di città sbagliato”. E sul futuro politico non ha dubbi: “Se ci saranno cambiamenti profondi nel campo progressista, li prenderemo in considerazione, altrimenti il Movimento 5 Stelle si farà carico di essere la vera alternativa”. L’intervista di Affaritaliani.it Milano.

Onorevole Pedullà, il presidente Conte ha chiesto all’assessore, al sindaco e alla giunta di trarre le conclusioni necessarie. Le chiedo: è il caso che l’assessore Tancredi e il Sindaco si dimettano?
Il garantismo non è in discussione. Ma dal punto di vista dell’opportunità politica, quanto sta accadendo a Milano non può che costringere l’assessore competente, e di conseguenza tutta la Giunta, a trarre le necessarie conclusioni. Che sono le dimissioni. I cittadini milanesi hanno pagato un prezzo altissimo per le politiche urbanistiche realizzate negli ultimi anni. Il costo delle case è salito alle stelle, trovare affitti a condizioni accettabili è diventato impossibile, soprattutto per studenti e famiglie a basso reddito. E sempre più cittadini sono stati espulsi da Milano a causa dell’enorme numero di immobili tolti dal mercato residenziale e destinati al turismo. Le ultime vicende giudiziarie non fanno che rafforzare la nostra convinzione: a Milano serve un deciso cambio di passo.

Il giudizio del Movimento 5 Stelle sull’amministrazione Sala, e sul governo del centrosinistra è, quindi, negativo?
È totalmente negativo. Non è una buona Milano. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento della povertà, delle diseguaglianze, a una riduzione dei servizi pubblici essenziali. Servizi fondamentali per chi non ha "santi in paradiso", cioè proprio per quelle fasce che noi rappresentiamo. È il risultato di un modello di città sbagliato, ed è per questo che siamo stati coerentemente all’opposizione in questi anni.

Il Movimento 5 Stelle è però uno (dei due) partiti di riferimento dell’area progressista del Paese. In molti comuni, voi e il Partito Democratico siete alleati, cosa accadrà a Milano?
In ogni territorio valutiamo sulla base di programmi, persone, offerta politica. In alcune città siamo andati insieme al PD e ad altre forze del centrosinistra; in tante altre no. A Milano siamo stati coerenti e duri oppositori della Giunta Sala. Un’opposizione non pelosa, a differenza della destra, che oggi chiede la testa del sindaco ma ieri condivideva la stessa visione. Ricordo che se non fosse stato per noi, sarebbe già legge il “Salva Milano”, approvato in prima lettura, con i voti del centrodestra e, ribadiamolo, anche del PD. L’unica forza rimasta coerente, che ha detto no a questa visione urbanistica sbagliata, siamo noi. Se domani si aprirà un confronto nel campo progressista, lo valuteremo: ma solo se ci saranno volti nuovi, idee nuove, cambiamento reale. Se invece restano gli stessi protagonisti di oggi, non ci sarà alcun percorso comune possibile.

Milano, però, è anche una città in cui il Movimento 5 Stelle non ha rappresentati in Consiglio comunale. Che ruolo pensate di poter giocare in futuro?
Siamo in una fase di ripresa, anche a livello locale. Il percorso intrapreso con Giuseppe Conte, con posizioni nette in Europa su guerra ed economia, ci sta riportando al centro dell’attenzione. Siamo consapevoli che oggi la nostra presenza a Milano è inferiore rispetto ai nostri obiettivi, ma stiamo lavorando per rafforzarla. Milano è una città paradigmatica. Pensiamo sia necessario capovolgere completamente le politiche attuate fino ad oggi. Non bastano interventi con il cacciavite: serve un piano ordinario e straordinario per l’housing sociale, per la coesione, per i servizi ai cittadini. Tutti promettono risorse, ma poi non le trovano mai. Noi sì. Il reddito di cittadinanza lo abbiamo fatto senza un euro. Quando una forza politica ha volontà, trova anche i fondi. È questo che offriamo ai milanesi: coerenza e capacità di incidere davvero.

Se la situazione politica precipitasse, e si andasse a elezioni anticipate a Milano, il Movimento sarebbe pronto? Lei se lo auspica?
Saremmo pronti? Assolutamente sì. Non auspichiamo nulla, restiamo alla finestra e chiediamo le dimissioni di Tancredi e di Sala. Se ci saranno elezioni, il Movimento 5 Stelle è prontissimo. Valuteremo le condizioni, i programmi, i candidati. Se ci saranno cambiamenti profondi nel campo progressista, li prenderemo in considerazione, altrimenti il Movimento 5 Stelle, con la sua forza e con la sua capillarità, si farà carico di essere la vera alternativa alle forze del centrodestra. Vogliamo offrire ai cittadini nuove condizioni di vivibilità, una Milano diversa da quella che abbiamo conosciuto fino ad ora.

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