Milano

Indagine "Milano che vorrei": è sempre la sicurezza la priorità

L'indagine "Milano che vorrei" promossa da Cinzia Silvia Veronesi e Marco Salamon individua le priorità dei cittadini. Anche in chiave elettorale...

La percezione di come è cambiata Milano negli ultimi anni

Nel questionario si chiedeva se, per ciascun tema, la situazione “negli ultimi anni” fosse migliorata, rimasta uguale o peggiorata.

In sintesi i cittadini ritengono Milano migliorata (dove il saldo tra “migliorata”e “peggiorata” è positivo) per quanto attiene:

La possibilità di spostarsi in bicicletta (che abbiamo visto dividere i Milanesi secondo campo politico)

Il verde pubblico (il cui ulteriore incremento resta però una attesa rilevante)

Gli spostamenti coi mezzi pubblici

Aspetti come la capacità di sostegno a chi è in difficoltà e l’assistenza agli anziani restano stabili  (la quota di chi li reputa migliorati bilancia quella di chi li ritiene peggiorati).

Gli aspetti legati all’utilizzo dell’automobile sono ritenuti nettamente peggiorati dalla maggioranza dei rispondenti. In particolare quasi il 70% dei rispondenti ritiene peggiorata la possibilità di parcheggio. Peggiorata anche la sicurezza percepita, come la situazione di confusione e rumore serale. Peggiorata anche l’integrazione degli immigrati.

Infine si segnala la possibilità di trovare una casa in affitto o in vendita a prezzi sostenibili: due terzi degli intervistati pensa che sia più difficile che in passato trovare una casa a prezzi sostenibili. Questa percezione – che deriva solo in parte dall’incremento dei valori immobiliari - si traduce  in una considerazione pratica: Milano è troppo costosa per abitarci se non si è già in possesso di una abitazione. E se la si possiede si considera la possibilità di venderla per acquistare una abitazione più grande fuori città e/o per creare una riserva economica.

Cosa si dovrebbe fare a Milano nei prossimi anni?

Nell’indagine Milano Che Vorrei abbiamo sottoposto al giudizio dei rispondenti sei possibili “politiche” che potrebbero essere adottate a Milano nei prossimi anni.  Per ciascuna di esse abbiamo raccolto il grado di accordo utilizzando una scala che va da “Molto d’accordo” a “Per nulla d’accordo”

L’accordo sul tema “Dedicare maggiore attenzione alle periferie” è pressoché unanime. Il 76% dei rispondenti si dichiara “molto d’accordo” e il 22% “abbastanza d’accordo”.

Non vi sono differenze rilevanti anche tra diversi orientamenti elettorali: rispondenti di centro sinistra, di centro destra e indecisi sono concordi nel ritenere che sia necessaria nel prossimo futuro una maggiore attenzione alle periferie della città.L’ipotesi di “Limitare la circolazione automobilistica in città” è accolta favorevolmente dalla maggioranza dei rispondenti, pur con gradi d’accordo diverso. Il 36% è molto d’accordo; un ulteriore 29% è abbastanza d’accordo mentre il 34% è contrario.(Tav 8) Qui l’orientamento elettorale entra in gioco: è molto o abbastanza favorevole a politiche di limitazione del traffico automobilistico l’88% dei rispondenti orientati a centro sinistra, contrario il 69% dei rispondenti di centro destra.Tra gli indecisi è favorevole a limitazioni di traffico il 63% e contrario il 35%.

Interessante osservare le risposte date all’ipotesi di limitare a Milano la costruzione di nuovi edifici residenziali e di nuovi palazzi di uffici, secondo orientamento elettorale dei residenti.







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