Milano
Albertini ad Affari: "Ferlini a sinistra era un'anomalia"

Gabriele Albertini, capolista della Lista Parisi, in una intervista ad Affaritaliani.it commenta l’addio di Ferlini a Sala: “Mi viene in mente il detto chi non mi vuole non mi merita. Ferlini è una anomalia che si è ricomposta per una CdO e una Cl che almeno nei suoi esponenti politici apicali è sempre stata con il centrodestra. Passera? Sarebbe opportuna desistenza prima del primo turno, ma capisco che sia complicato per lui”… INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Onorevole Albertini, iniziamo da Massimo Ferlini che ha dato l’addio all’ipotesi di candidarsi con Sala.
La prima cosa che mi viene in mente è un vecchio detto. Chi non mi vuole non mi merita. E’ apprezzabile un soprassalto di dignità personale nel momento in cui viene messa in discussione il gradimento sulla propria persona o il gradimento di qualcosa che si fa.
Pensa che sia stato un errore, per Sala?
E’ chiaro che la candidatura di Sala è come la candidatura di Parisi: hanno connotati nella loro storia, anche personale, che possono intercettare oltre al proprio schieramento, andando a pescare nell’area ampia dei moderati. Ovvero, in quella terra che non è di nessuno e che forse è di tanti, e pure troppi. Tra l’altro su Ferlini vorrei aggiungere una cosa…
Prego.
Guardi io non lo conosco bene, ma ho in mente un incontro che feci con lui nell’anticamera di Parisi, allora direttore generale del Comune di Milano. C’erano rapporti di collaborazione. Immagino che la stessa cosa sarà accaduta con Sala quando era lui dg, o quando era in Expo. Tra l’altro mi risulta che molti associati della CdO abbiano operato in Expo a vari livelli, dalla comunicazione alle opere pubbliche. Non trovo niente di strano quindi che si fosse proposto per essere candidato.
Questa scelta di Ferlini stringe il campo di Sala e allarga il vostro?
Per la storia recente, e pensiamo ad esempio ai 20 anni di Formigoni, Cl e la CdO, nell’immagine pubblica e politica sono stati presenti quasi sempre schierati con i vertici del centrodestra. Penso, ad esempio, appunto a Formigoni. Ferlini a sinistra era una anomalia, una discontinuità. Una anomalia che pare si sia ricomposta.
Oggi abbiamo letto sul Corriere del fatto che la lista Parisi sarà senza il nome di Parisi…
Mi sembra una stravaganza o un grave errore. Il nome di Parisi sulla lista Parisi è il segno di una coerenza e di un connotato chiaro. L’obiettivo qual è? Chiediamocelo. L’obiettivo è quello di intercettare i voti di chi magari non è vicino ai partiti di centrodestra, o di persone che hanno lasciato i partiti del centrodestra per rifugiarsi nell’astensionismo.
Il rischio è che questa lista replichi l’esempio Venezia e cannibalizzi Forza Italia…
Non sono d’accordo con questa versione. Viceversa perdiamo una quota credo significativa di elettori che sarebbero nella coalizione. Puntare come priorità alle percentuali di voto alle singole liste è sbagliato. Che cosa vuol dire non replicare Venezia? A Milano non abbiamo nel nostro avversario i connotati di Casson, esponente della sinistra giustizialista. Sala è una figura confrontabile con quella di Parisi, e quindi il margine è ridotto, a una cifra. Lasciare fuori attrattività un potenziale elettorato per ragioni di bilancino da farmacista piuttosto che di questioni politiche è un grave errore.
Lei lo farebbe il vicesindaco per Parisi?
E’ un argomento che va affrontato solo dopo la probabile vittoria di Parisi. Prima vinciamo e poi decidiamo chi fa che cosa.
Chiudiamo su Passera: crede ci sarà un accordo?
Il programma di Passera e quello di Parisi potrebbero scambiarselo e cambierebbe poco. Quello di Parisi ha più sensibilità per le periferie, ma si tratta di sfumature. Potrebbe sottoscrivere l’uno il documento dell’altro. Ora però è difficile un accordo prima del primo turno, perché Passera ha iniziato con molto anticipo, con tante persone e una grande macchina. Per lui è imbarazzante escludersi dal gioco. E’ un po’ complicato, ma la logica vorrebbe dire: uniamoci per fare una battaglia comune per una condivisione sulle cose. Una desistenza prima del primo turno sarebbe auspicabile, ma mi rendo conto delle difficoltà.
@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it













