Milano
Israele, il Pd Emanuele Fiano contestato dai Giovani democratici: "No al dialogo con i sionisti"
Cortocircuito a Bergamo: i Giovani democratici partecipano alle proteste contro il dem Emanuele Fiano, mettendone in discussione la presenza nel partito. Le reazioni
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Israele, il Pd Emanuele Fiano contestato dai Giovani democratici: "No al dialogo con i sionisti"
Cortocircuito dem a Bergamo: durante un incontro organizzato dalla locale associazione Italia-Israele, i Giovani Democratici hanno contestato Emanuele Fiano, esponente del Pd ed ex senatore. Il gruppo giovanile ha dichiarato che “la sinistra non può dialogare con i sionisti moderati”, sostenendo invece la necessità di un confronto con “antifascisti e antisionisti”. Una presa di posizione che ha di fatto messo in discussione la presenza di Fiano e della sua area politica all’interno del partito.
La contestazione arriva dopo episodi analoghi registrati nelle scorse settimane a Venezia e a Milano, ma in quelle occasioni erano stati gruppi esterni al Pd a criticare Fiano. A Bergamo, invece, le proteste sono partite da iscritti del partito, che hanno contestato l’iniziativa cui partecipavano anche Luciano Belli Paci, figlio di Liliana Segre e dirigente storico di “Sinistra per Israele”, e Matteo Orfini.
Belli Paci, come riferisce il Giornale, ha definito “sconcertante” il clima dell’incontro, riferendo che i contestatori avevano diffuso un comunicato in cui si sosteneva che le posizioni di Fiano “non devono avere cittadinanza nel Pd”. Secondo lui, la presenza di “sacche di intolleranza ed estremismo” dovrebbe aprire una riflessione anche a livello nazionale.
Le reazioni nel Pd, Bussolati: "Serve un chiarimento interno"
La reazione del Pd bergamasco è stata immediata. Il sindaco Giorgio Gori, la sindaca Elena Carnevale e diversi consiglieri regionali hanno espresso solidarietà a Fiano, così come la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e l’ex ministro Piero Fassino. A loro si è aggiunto il consigliere regionale Pietro Bussolati, che ha chiesto “un chiarimento interno” al partito, definendosi “orgogliosamente” parte di “Sinistra per Israele”.
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