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Milano
Istituto Bruno Leoni, Affari alla cena annuale. Interviste e foto

Martedì 8 novembre 2016, nella storica cornice dell'Alcatraz di Milano, si è svolta la cena annuale dell'Istituto Bruno Leoni. Per il 2016, la vincitrice del Premio Bruno Leoni, è stata la grande economista, Deirdre McCloskey, che quest'anno ha pubblicato il terzo libro della sua trilogia dedicata al tema Bourgeois Equality: How Ideas, Not Capital or Institutions, Enriched the World.

La serata ha avuto inizio con un aperitivo ed è proseguita con la premiazione sul palco di Deirdre McCloskey, per mano della madrina Didi Leoni, giornalista e collaboratrice di IBL, nonché figlia dell'illustre economista e filosofo del diritto, Bruno Leoni, a cui è dedicata la memoria dell'Istituto.

Tutti i partecipanti, circa 500, raccolti intorno ai loro tavoli, hanno potuto ascoltare il breve discorso di McCloskey, attualmente Distinguished Professor of Economics, History, English, and Communication presso l'Università dell'Illinois a Chicago, e Adjunct Professor of Philosophy and Classics presso la medesima Università: le sue parole sono state un concentrato della sua sapienza e al tempo stesso un tripudio di ironia, una dote che non manca mai di mostrare.

Dal 2008, ogni anno, il 'Premio Bruno Leoni' è stato dedicato a illustri personalità, figure di rilievo che, grazie alle proprie pubblicazioni e ai propri progetti, hanno contributo a far crescere le idee della libertà individuale, del mercato e della libera concorrenza. La premiata di questa edizione 2016, Deirdre McCloskey, conferma ampiamente le volontà dell'Istituto.

Affari Italiani, ha partecipato all'evento e ha avuto l'onore di intervistare il direttore di IBL Alberto Mingardi e la madrina della serata, Didi Leoni.

Dopo aver atteso entrambi dinanzi alle scale di accesso al palco, mi sono rivolta dapprima a Didi Leoni.

Innanzitutto vorrei chiederle una sua considerazione sulla premiata di questa ottava edizione del premio Bruno Leoni, Deirdre N. McCloskey:

'Devo dire che il premio Bruno Leoni si è sempre dimostrato negli anni puntuale nella scelta dei premiati e il merito va sicuramente all'Istituto Bruno Leoni e ad Alberto Mingardi in particolare. Sono tutte persone che non hanno bisogno di presentazioni e danno lustro al premio, ma anche il premio in qualche modo aggiunge qualcosa di bello a queste carriere decisamente illustri. La premiata di questa sera è davvero un personaggio speciale una grande studiosa e una persona fantastica. Io ho avuto modo di parlare con lei anche al di fuori del nostro incontro sul palco e devo dire che incarna la figura dell'intellettuale che non è persa nel suo mondo accademico, ma ha il polso della situazione. Ha svolto un lavoro molto importante e lei stessa ha questa grande ironia nel presentare i suoi libri, dicendo che sono molto grossi e molti lunghi da leggere. Ha fatto un lavoro veramente importante e lei stessa sono sicura che è felice di aver ottenuto un riconoscimento che premia personaggi che hanno davvero qualcosa da dire'.

Lei collabora con l'Istituto Bruno Leoni, intitolato alla memoria di un grande filosofo del Diritto e illustre economista, che tra le altre cose è anche suo padre: quali sono i suoi progetti in IBL per l'immediato futuro?

'Il mio è un ruolo fondamentalmente di madrina, anche perché io non ho una preparazione economica in particolare. Sono sempre disponibilissima a sostenere tutte le iniziative del vulcanico Mingardi, perché sta facendo davvero un grande lavoro e io ho potuto vederlo nel corso di tutti questi anni: il modo in cui è cresciuto, le iniziative che hanno fatto a favore dei giovani, come IBL nelle scuole, tutto questo è davvero molto importante. E poi quello che io ammiro molto di tutto il team di IBL è che sono veramente felici di collaborare ad un progetto importante che va al di là delle connotazioni strettamente politiche, e degli schieramenti, è qualcosa che credo possa essere utile a tutti. Trovo che questo sia un ruolo che va assolutamente riconosciuto all'Istituto Bruno Leoni, grazie al lavoro che in tutti questi anni hanno fatto Alberto Mingardi e la sua squadra e io sono veramente onorata di poter partecipare portando anche la memoria familiare di Bruno Leoni a queste iniziative'.

Lei ha lavorato come giornalista per il TG5, poi come inviata all'Estero, pertanto mi piacerebbe conoscere qualche sua considerazione sul mondo del giornalismo di oggi e su quello dell'editoria in generale, ormai cronicamente in crisi:

'Diciamo che io credo che nonostante tutte le nuove tecnologie abbiano di fatto soppiantato alcune forme più tradizionali di comunicazione, bisognerebbe rivalutare anche l'informazione cartacea che comunque consente un approfondimento, che in altre situazioni è più difficile ottenere. Certamente il giornalismo non va mitizzato, credo però ci sia bisogno forse di ritornare a una professionalità che temo si sia un pochino persa. Questa è una nota che del resto si può attribuire a molti settori, non soltanto a quello del giornalismo, ma i giornalisti hanno anche una grande responsabilità. Quindi, quando fanno informazione dovrebbero documentarsi bene, stare molto attenti perché quello che si veicola può avere anche dei risultati, delle conseguenze che possono varcare i confini del lecito. Quindi bisogna stare veramente molto attenti. L'informazione va maneggiata con cura, perché è una cosa preziosa e proprio per questo va rispettata'.

Ringrazio Didi Leoni per il tempo e la cortesia che mi ha dedicato e mi rivolgo subito ad Alberto Mingardi che con grande pazienza è rimasto ad attendermi.

La prima domanda è di rito: qual è il pensiero del direttore sulla premiata, Deirdre N. McCloskey, di questa edizione del premio Bruno Leoni?

'Credo che Deirdre N. McCloskey sia lo studioso che io ammiro di più al mondo, è una donna di straordinaria erudizione. Ha pubblicato questi tre volumi sulle virtù borghesi, sull'eguaglianza borghese, sulla dignità borghese, che sono uno straordinario affresco del cambiamento culturale che ha condotto la Rivoluzione Industriale. Ha assieme la capacità analitica del grande studioso e la capacità espressiva del grande divulgatore, le due cose sono tenute assieme da una straordinaria umanità. Io ammiro tantissimo Deirdre come studioso, ma sono anche un suo grandissimo fan come essere umano'.

Il Premio Bruno Leoni è giunto alla sua ottava edizione: come è cambiato nel corso degli anni?

'Il premio nasce e continua a essere il tentativo di riconoscere non solo un percorso accademico di particolare rilievo, non solo un personaggio importante nel dibattito pubblico, ma anche un personaggio che molto ha fatto e sta facendo per le idee della libertà individuale, che sono quelle dell'Istituto Bruno Leoni. Il primo a vincere il Premio IBl è stato un Nobel per L'Economia, Vernon Smith, qualche anno fa. Poi si sono avvicendati altri personaggi, gli ultimi sono stati Vargas Llosa, Premio Nobel per la Letteratura, poi un grande storico del Comunismo, e quest'anno Deirdre N. McCloskey. Sono tutte figure che sono unite da due cose, da un lato essere straordinari nel proprio ambito di competenza, e dall'altra il fatto di aggiungere in tutto ciò che fanno un profondissimo amore per la libertà delle persone. E questo aggiunge sincerità, aggiunge verità al loro discorso, non è solo una riflessione di tipo scientifico accademico, ma c'è anche la forte condivisione di alcuni valori'.

Quali sono i progetti dell'Istituto Bruno Leoni per l'immediato futuro?

'Noi abbiamo grandi progetti per la nostra attività nelle scuole, un programma sfiancante, che porta i nostri ricercatori a girare letteralmente l'Italia per fare delle lezioni brevi, gratuite di economia, ma poi abbiamo anche quella che è l'attività core dell'Istituto, la ricerca. Tra poco sarà pubblicato il nostro indice delle liberalizzazioni, che è la nostra pubblicazione più importante. Tutti gli anni cerchiamo di dare un rating di quello che è il grado di liberalizzazione dei diversi Paesi Europei. Abbiamo tante iniziative in programma, pur sapendo che portiamo avanti un punto di vista, diciamo delle idee che non sono certo maggioritarie nel nostro Paese e che sovente si scontrano con sforzi analoghi, più vigorosi, che vanno nella direzione contraria. Però siamo anche convinti che esista un dovere, in primis morale, di testimoniare quella che a noi pare essere la verità, soluzioni migliori per portare il Paese a crescere. E poi siamo anche convinti che in un dibattito pubblico razionale alla fine vincono gli argomenti migliori e noi pensiamo di avere qualche buon argomento'.

Per il prossimo anno c'è un progetto, un'iniziativa in particolare di cui ci vuole parlare?

'Andremo a dedicare una conferenza annuale a Sergio Ricossa, che è stato il primo presidente onorario dell'Istituto, persona per noi importantissima. Questa prima conferenza sarà tenuta da Vernon Smith, premio nobel per l'economia. Sarà a settembre a Toronto'.

Ho visto il suo video su YouTube, dove presenta il nuovo sito dell'Istituto Bruno Leoni. In quell'occasione racconta che tutto è nato da tre amici con tante idee e poche risorse: come siete arrivati, in dieci anni, a produrre più di 140 libri, programmi di istruzione nelle scuole e poi ancora convegni, seminari e conferenze?

'Purtroppo le risorse sono ancora molto poche. Non so se siano grossi risultati, ma di certo credo che la testa dura aiuti!'.

Ringrazio di cuore anche il direttore dell'Istituto Bruno Leoni e mi congedo.

La serata è proseguita con un'asta benefica, il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare i programmi di 'Education' dell'Istituto, inoltre per quest'anno, una parte verrà devoluta a un'associazione che si occupa di offrire aiuto alle aree colpite dal terremoto.

Beatrice Elerdini

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