L'Estetista Cinica milionaria anti-patriarcato: "Se girassi in Lamborghini, verrebbe giù il mondo" - Affaritaliani.it

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L'Estetista Cinica milionaria anti-patriarcato: "Se girassi in Lamborghini, verrebbe giù il mondo"

Cristina Fogazzi racconta il suo impero Veralab ospite del podcast di Bastianich: "Mi danno della Wanda Marchi per sminuirmi in quanto donna che guadagna. Ora dieci nuove aperture. Ma non a Firenze: costa troppo"

di redazione

L'Estetista Cinica milionaria anti-patriarcato: "Se girassi in Lamborghini, verrebbe giù il mondo"

Cristina Fogazzi, alias Estetista Cinica, a tutto campo ospite  di Millions, il podcast di Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti dell’Antico Vinaio. Per parlare del suo impero Veralab, di soldi, di patriarcato. Diversi i guizzi polemici dell'imprenditrice bresciana. “Io sono donna, se venissi qui con una Lamborghini verrebbe giù il mondo. Peraltro, non mi piace nemmeno. Idem per l’Audemars Piguet da 150mila euro, mi fa schifo anche quello.  Per la donna non è elegante parlare di soldi. Purtroppo questo si chiama patriarcato”, ha dichiarato nel podcast.

E sulla accusa di essere una “nuova Wanna Marchi”. “Mi danno della Wanna Marchi perché vendo creme. Lei è finita in carcere, io no. Ma il paragone serve sempre a sminuire una donna che guadagna”. Sui partner finanziari: “Advisor ne ho respinti tanti: Rothschild, Bain, Ernst Young. Poi, quando è stato il momento, ho scelto io Rothschild. Ho fatto nascere il mio bambino, ora deve andare all’università”. 


L'inarrestabile ascesa dell'Estetista Cinica e di Veralab

Quella di Cristina Fogazzi e del suo Veralab resta una storia di successo. Iniziata in un momento di difficoltà, nel 2009: "Il franchising per cui lavoravo aveva compiuto delle scelte non corrette. Dovette ridimensionare e mi licenziò", racconta. Decise, dunque, di rilevare un negozio in via Paolo Giovio, a Milano, convinta del suo potenziale e del vantaggio di non dover investire in un nuovo centro estetico. Senza garanzie familiari o immobili per ottenere un prestito, ricevette l’aiuto di un socio, che mise a disposizione 20mila euro per ottenere un fido bancario. "I fornitori, che mi conoscevano da anni, mi hanno fatto credito per oltre un anno", rivela. Intanto, sui social, Cristina iniziava a postare le sue vignette satiriche dell'Estetista Cinica, con le possibili risposte dissacranti di un'estetista ai dubbi delle clienti: "Per un mese è andato soltanto questo sui miei canali, quindi le persone non sapevano come si sarebbe evoluta la situazione. Ma era ideato per promuovere la mia attività a Milano". 

Poi l'illuminazione: intraprendere il business dei cosmetici. "Ho indovinato la scelta. Riguardo il fenomeno del prodotto cosmetico, in America ci sono tanti Indi-brand, in Europa no. Ho realizzato trenta creme con l'idea di venderle nel mio centro estetico". “Trenta creme da vendere nel mio centro estetico, con un packaging ‘alla Esselunga’, per tenere bassi i costi”. La formula funziona. L’e-commerce esplode: da 250mila euro di incassi si passa a 900mila, poi a 9 milioni. E infine, grazie alla pandemia e a una community fidelizzata via dirette online, il salto definitivo: 65 milioni di euro di fatturato.

Cristina Fogazzi spiega così: "Avevamo una sorta di canale televisivo con 10mila persone che guardavano in diretta. Infatti, durante la pandemia abbiamo fatto il salto dai 40 milioni a più di 65 milioni. Dai quindici dipendenti durante la pandemia ora siamo più di 100, abbiamo preso gli uffici quest'anno facciamo retail". E ora? "Nel 2025 apriremo dieci negozi in tutta Italia. Purtroppo non a Firenze, è troppo costosa e non reggeva il business plan”. 

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