Milano
La “Carovana della Pace” di Acli è arrivata in Assolombarda: a Milano l’ultima tappa italiana sulla via di Bruxelles
La scelta della sede dell'Associazione e l'importanza del lavoro come condizione per la pace e la necessità di impegno congiunto tra il mondo dell’impresa e la società civile

La “Carovana della Pace” di Acli è arrivata in Assolombarda: a Milano l’ultima tappa italiana sulla via di Bruxelles
Assolombarda ha accolto, oggi, la “Carovana della Pace”, l’iniziativa itinerante promossa dalle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani). L’arrivo a Milano, ultima tappa italiana del 2025, ha segnato una tappa istituzionale significativa, culminata nell’incontro tra i presidenti Alvise Biffi ed Emiliano Manfredonia, alla presenza dei delegati territoriali ACLI di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. La scelta di Palazzo Gio Ponti ha evidenziato la necessità di impegno congiunto tra il mondo dell’impresa e la società civile per la costruzione di una cultura di pace, giustizia e solidarietà.
Biffi (Assolombarda): "Le imprese creano lavoro e coesione sociale e promuovono rispetto, dialogo e responsabilità"
“Per noi la pace non è solo assenza di conflitti, ma è anche condizione necessaria per lo sviluppo, per la libertà d’impresa e per la crescita delle persone e dei territori - ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Alvise Biffi -. Le imprese hanno un ruolo importante: quello di creare lavoro, coesione sociale e opportunità, ma anche di promuovere rispetto, dialogo e responsabilità. Accogliere questa tappa in Assolombarda dimostra, ancora una volta, che economia e valori civili non sono mondi separati, ma parti di uno stesso progetto di società. La Carovana della Pace, in tal senso, ci ricorda che la costruzione di una società più giusta e solidale richiede la partecipazione di tutti: cittadini, associazioni, istituzioni e anche del mondo produttivo. È un messaggio che oggi, di fronte a un mondo attraversato da guerre, divisioni e crisi, sentiamo con particolare forza e responsabilità. Perché la pace, come il lavoro, si costruisce ogni giorno, insieme”.
Manfredonia (Acli): "La pace è il primo dei diritti"
“La pace è il primo dei diritti, è un bene indivisibile - ha aggiunto il presidente delle ACLI, Emiliano Manfredonia -. La Carovana della Pace non è stato un atto simbolico, ma una scelta politica e culturale forte: rimettere al centro il lavoro, la dignità, la legalità e la comunità come strumenti capaci di disarmare i cuori e costruire futuro. Attraversare l’Italia incontrando lavoratori, studenti, imprese e territori ha significato riaffermare che la pace non nasce dal silenzio, ma dalla partecipazione e da una responsabilità condivisa. In questo senso, il mondo dell’impresa può e deve svolgere un ruolo decisivo. L’economia di guerra non genera sviluppo, erode capitale umano, crea insicurezza e compromette il futuro delle comunità, oltre ai ben noti problemi etici".
"L’economia di pace, invece, è ciò che rende possibile un vero sviluppo: crea occupazione stabile, valorizza i territori, rafforza i legami sociali e permette alle imprese di innovare in un contesto di sicurezza e cooperazione internazionale. Per questo la Carovana della Pace porta con sé un messaggio chiaro: lavoro e impresa sono parte della costruzione della pace, non spettatori esterni. Serve coraggio per dirlo ad alta voce, per assumersi la responsabilità di un impegno che non riguarda solo la diplomazia, ma la vita quotidiana delle persone e la direzione che diamo al Paese e all’Europa”,
L'edizione 2025 della “Carovana della Pace, che si svolge sotto lo slogan “Peace at Work - L’Italia del lavoro costruisce la pace”, intende riaffermare il ruolo della società civile come attore di pace e mediatrice internazionale, in un contesto globale segnato da crescenti tensioni geopolitiche. L'eccezionale tragitto, iniziato a Palermo, in queste settimane, ha attraversato l’Italia intera in un lungo viaggio tra scuole, aziende, cooperative, cantieri, università, ospedali, teatri e campi agricoli.
Noi crediamo che dal basso, nella quotidianità del nostro intraprendere a tutti i livelli, dobbiamo provare a difendersi questo progetto, provare a costruire e a rimetterci tutti insieme, a promuovere una cultura della pace.L’iniziativa, che si concluderà a Strasburgo, non rappresenta solo un atto di sensibilizzazione, ma un percorso concreto di raccolta di testimonianze, di incontri con istituzioni e associazioni e di elaborazione di proposte che saranno consegnate ai decisori politici europei. L’arrivo nella capitale sede del Parlamento Europeo, in quest’ottica, rappresenterà il culmine di un’azione corale indirizzata a un coinvolgimento della società civile per un contributo teso a disinnescare i conflitti in corso.
Midesi (Acli Brescia): "I dati oggi sono quello che furono il carbone e l'acciaio per l'Europa"
"Nel 1945, finita la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia e gli altri paesi europei si sono messi d'accordo che su carbone e acciaio nessuno più avrebbe agito senza il consenso degli altri - ha aggiunto Pierangelo Midesi, presidente di Acli Brescia - Di fatto oggi il carbone e l'acciaio probabilmente sono i dati, e questa dimensione ultra-umana che ci viene proposta ci responsabilizza a restare pervicacemente umani e a mantenere quella libertà di giudizio, di pensiero critico, di coscienza che ci responsabilizza ogni giorno magari a intraprendere anche nelle difficoltà, nelle sfide che le imprese vivono quotidianamente per garantire un futuro per le nuove generazioni". Milesi ha poi rivendicato la necessità di tutelare una coesione europea, anche di fronte alla minaccia della Russia: "In questi giorni, in queste ore in maniera particolare, ci accorgiamo forse che il conflitto ucraino, dopo l'invasione della Federazione Russa, forse non è soltanto limitata a una questione di conquista di un territorio, certamente, e a fare delle spese sono tanti giovani ucraini, ma è un attacco anche questo progetto straordinario, unico al mondo e nella storia dell'umanità che è stata l'Unione Europea".
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