La Lombardia "vittima" del governo. Meloni vuole "sfregiare" Salvini?
Ecco perché la lite tra Fontana e Moratti è figlia delle tensioni per il nuovo governo
La Lombardia "vittima" del govero. Meloni vuole "sfregiare" Salvini?
Non c'è niente di lombardo nella contesa tra Attilio Fontana e Letizia Moratti. O meglio: sicuramente il dissidio nasce da una contrapposta volontà. Attilio Fontana vuole la riconferma dopo il periodo difficilissimo del Covid e i mille attacchi (molto spesso pretestuosi). Letizia Moratti vuole la candidatura perché ritiene di essere stata chiamata a "salvare" la Lombardia in difficoltà. Fin qui, tutto noto e i dettagli che Letizia Moratti ha rivelato da Damilano sono, appunto, dettagli che tutti conoscevano e che il governatore aveva già dovuto confutare varie volte. La "promessa" della staffetta e tutto il resto.
Il tavolo su cui si gioca il destino della Lombardia non è lombardo
La verità è che il tavolo su cui si gioca il destino della Lombardia non è lombardo. Ma nazionale. Fratelli d'Italia continua a tenere in bilico Fontana non perché non lo ritenga adatto (anche qui, le dichiarazioni sono private e pure pubbliche), ma perché non sacrifica una carta da giocare nella complicata partita a poker del governo e poi delle regionali che si terranno a marzo 2023 che vedono al voto anche, per esempio, il Lazio. E soprattutto lo tiene in bilico perché sa che togliere alla Lega la Lombardia vorrebbe dire fare uno sfregio inaccettabile a Matteo Salvini.
Per la Lega, la presidenza della Regione conta più di qualunque altra negli assetti del partito
Fonti di Affaritaliani.it Milano raccontano che se non è mai stato ipotizzato l'appoggio esterno al governo per la mancata conquista del Viminale, sarebbe invece molto probabile se la Lega non avesse la presidenza della Regione che conta più di qualunque altra negli assetti del partito. Più del Veneto e più del Friuli Venezia Giulia, perché in Lombardia la Lega è nata e in Lombardia ha il suo più complesso e strutturato sistema di potere. Perdere la Lombardia (o comunque non controllarne le leve) è una cosa inaccettabile. E dunque? Dunque la contesa tra Fontana e Moratti non si risolve a Milano, ma a Roma. Dove c'è anche, sornione, Carlo Calenda. Ieri, furbescamente, ha liquidato l'ultima lite come "fatti del centrodestra".
Mariastella Gelmini sta lavorando sottotraccia per portare Letizia Moratti a candidarsi
Ma tutti sanno che Mariastella Gelmini sta lavorando sottotraccia per portare Letizia Moratti a candidarsi con il Terzo Polo, che ormai vede come difficilissima l'alleanza con il Pd in Lombardia, poiché il Movimento 5 Stelle non è crollato come si sarebbe supposto solo due mesi fa e anzi è una forza paragonabile numericamente proprio al Terzo Polo anche al Nord.Nelle prossime ore Attilio Fontana aprirà un confronto franco con Letizia Moratti, e la vicenda inizierà il suo chiarimento definitivo. Ma per la definizione politica della successione ci sarà da aspettare il governo, vero punto critico di tutta la vicenda, nella quale la Lombardia pare sia solo vittima di un "crossfire".
fabio.massa@affaritaliani.it
Commenti