La poltrona di Gallera traballa e Fontana è il più preoccupato
Le critiche leghiste sorprendono l'assessore al Welfare ma anche il governatore Fontana che inviata ad abbassare i toni
La poltrona di Gallera traballa e Fontana è il più preoccupato
“Bastonare il cane finché è in acqua”, recita un antico adagio cinese (da quelle parti non amano i migliori amici dell’uomo). Perché quando l’animale è indifeso può essere più facilmente abbattuto. E Gallera, che pure sa nuotare, si è trovato nel bel mezzo della palude aggredito dai suoi compagni di avventure. E pensare che da mesi non pronuncia una sillaba senza il placet dei piani alti del Pirellone.
E anche un paio di giorni fa, sussurrano i bene informati, prima di pronunciare le parole: "Abbiamo preparato un'agenda. Il 31 era l'ultimo giorno dell'anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa", ha consultato chi, da mesi, cura la regia degli eventi. Non si aspettava di essere criticato. E a dire il vero la sorpresa sembra aver coinvolto anche chi guida la giunta lombarda. Perché proprio Fontana si è battuto per abbassare i toni, in vista di una verifica più meditata.
Ma tutti sanno che in piazza Città di Lombardia c’è una “giunta ombra” monocolore che prova a indirizzare le decisioni di Fontana. Risultato: la poltrona (assai scomoda) di Gallera traballa ma il più preoccupato sembra essere proprio Fontana.
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