Milano
Le tante questioni aperte di Milano. Di cui nessuno parla

Ci sono tante questioni aperte, a Milano. Eppure in pochi ne parlano. A sinistra nessuno sembra occuparsi di lavoro. A destra il candidato sindaco latita...
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Ci sono tante questioni aperte, a Milano. Eppure in pochi ne parlano. Faccio qualche esempio: dove è finito tutto il dibattito sul nuovo Meazza? Si è impantanato in attesa delle prossime elezioni? E poi: il Pirellino di Manfredi Catella sarà sicuramente bellissimo. Anzi, lo dico chiaro: a me piace molto il progetto di Stefano Boeri. Come al solito Stefano è un visionario, e a me i visionari piacciono molto. Però sul Pirellino la questione delle volumetrie non è conclusa, e chi pensa che sia solo una questione tecnica non ha capito che in una città chi guarda un bel palazzo dice "che bello", ma chi controlla i conti di chi quel palazzo l'ha fatto e di chi l'ha autorizzato, ha altri metri di giudizio e altri rigori. Ad ogni modo, è un tema per la politica cittadina, che come al solito tace. E fin qui, è una critica bipartisan. Poi ci sono le critiche singole. Per la sinistra: qualcuno che si occupi del mondo del lavoro in tempo di pandemia? Un emendamento, un evento (anche webinar, per carità), un approfondimento sul mondo dei rider che cambia? O ci occupiamo solo di leccare le scarpe a Draghi? Per la destra: vi decidete a mettere in campo un candidato sindaco? O ci occupiamo di leccare le scarpe a Draghi? O volete aspettare la primavera, come il Bandini di John Fante? Svegliatevi.













