Lega, Savoini non risponde ai pm: "Scelta tecnica. Aspettiamo deposito atti" - Affaritaliani.it

Milano

Lega, Savoini non risponde ai pm: "Scelta tecnica. Aspettiamo deposito atti"

Secondo il legale di Savoini per ora si tratta solo di un'inchiesta giornalistica trasferita in sede penale

Lega, Savoini non risponde ai pm: "Scelta tecnica. Aspettiamo deposito atti"

Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e fondatore dell'associazione Lombardia-Russia, indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale, ''si è avvalso della facoltà di non rispondere, si tratta di una scelta puramente tecnica''. Lo afferma all'Adnkronos il suo difensore, l'avvocato Lara Pellegrini. Savoini, convocato ieri negli uffici della Guardia di finanza in via Filzi a Milano, ha preferito non rispondere alle domande dei pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta. ''Considerato che ad oggi siamo di fronte ad un'inchiesta giornalistica trasferita in sede penale, preferiamo aspettare il deposito degli atti da parte della Procura per confrontarci su una base concreta'', sottolinea il difensore. 

Gianluca Savoini è accusato di corruzione internazionale nell'ambito dell'indagine della procura di Milano sulla presunta trattativa per fondi alla Lega da parte della Russia. Il presidente dell'associazione LombardiaRussia e' considerato dall'accusa colui che si e' presentato come intermediario nella compravendita di carburante a prezzo scontato dalla Russia, per ottenere fondi per la Lega, durante una riunione svoltasi lo scorso 18 ottobre all'hotel Metropole di Mosca.  

Gdf acquisisce foto incontro Savoini-Dugin

Agli atti dell'inchiesta sui presunti finanziamenti russi alla Lega c'e' anche la fotografia scattata il 17 ottobre scorso da una giornalista italiana che ritrae il presidente dell'associazione Lombardia - Russia Gianluca Savoini assieme ad Aleksandr Dugin, studioso vicino ai movimenti sovranisti europei e legato al presidente Vladimir Putin. E' quanto apprende l'Agi. L'immagine e' stata chiesta dalle Fiamme Gialle nei giorni scorsi alla cronista ed entra cosi' tra le carte dell'indagine con al centro il reato di corruzione internazionale contestato a Savoini. Figlio di un agente dei servizi russi del Kgb durante la dittatura sovietica, Dugin ha rapporti con esponenti legati a Casapound.








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