Milano
Lombardia, Paladini accusa Zamperini (FdI): "Gesto sessuale omofobo nei miei confronti"
Scoppia il caso in Regione Lombardia: il gesto dopo la bocciatura della mozione sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. La replica: "Mai compiuto quel gesto"

Luca Paladini e Giacomo Zamperini
Lombardia, Paladini accusa Zamperini (FdI): "Gesto sessuale esplicito nei miei confronti"
Il consigliere regionale del Patto Civico, Luca Paladini, ha denunciato in Aula che il collega di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, avrebbe compiuto nei suoi confronti un gesto “sessuale esplicito” durante la seduta del 25 novembre. Secondo il suo racconto, il gesto avrebbe richiamato un rapporto orale.
“Io personalmente non ho visto – ha spiegato Paladini – ma sono stato informato anche da consiglieri di maggioranza del fatto che era avvenuto quel gesto inequivocabile. Mi è stato riferito da persone sedute sui banchi di centrodestra e anche da qualcuno vicino alla giunta che Zamperini, mentre mi allontanavo dall’Aula, mimava quel gesto in relazione al fatto che stavo andando a parlare con la stampa”.
Paladini accusa: "Zamperini omofobo e non perde occasione di dimostrarlo"
Paladini ha raccontato di aver chiesto per tre volte i video dell’Aula, senza ottenerli: “L’Ufficio di Presidenza ha deciso di non decidere. Questo non è il tribunale dell’inquisizione, ma un luogo istituzionale. In un luogo istituzionale va difesa la dignità di ogni consigliere e ancora di più l’istituzione stessa”. Il consigliere ha anche accusato Zamperini di una condotta reiterata: “È una persona omofoba e non perde occasione di dimostrarlo”. L’episodio si sarebbe verificato subito dopo la bocciatura, per soli due voti, della mozione presentata da Paladini sull’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole lombarde.
Majorino (Pd) attacca FdI: "Episodio disgustoso"
Dure le parole del capogruppo del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino, che definisce l’episodio “disgustoso”. “Il 25 novembre, mentre si discuteva di educazione sessuale e all’affettività nelle scuole, Zamperini ha detto di tutto e probabilmente mimato un atto sessuale con il microfono all’indirizzo di Paladini. Un gesto sguaiato e violento, compiuto in un’aula istituzionale”. Majorino ricorda anche precedenti affermazioni di Zamperini: “È lo stesso consigliere che aveva definito ‘gita scolastica’ il viaggio della memoria a Mauthausen”. E conclude: “A Luca Paladini va tutta la mia solidarietà. La Lombardia merita rispetto, non comportamenti d’odio nei luoghi della democrazia”.
Zamperini: "Mai compiuto quel gesto, solo uno scontro verbale"
Zamperini ha replicato: "Respingo con forza questa ricostruzione. Quel gesto non è mai stato compiuto. Non esistono immagini, video o fotografie che mostrino qualcosa del genere perché semplicemente non è accaduto".
"Chi ha sollevato l’accusa non lo ha fatto avendo visto personalmente la scena, ma riportando ciò che qualcuno avrebbe riferito, senza però avere il coraggio di fare nomi e cognomi. Le immagini disponibili mostrano uno scontro verbale tra me e il consigliere Paladini, uno scontro rimasto nei confini del dibattito politico, con toni accesi e provocazioni reciproche che possono accadere in un confronto istituzionale. Nulla che oltrepassi la soglia della volgarità".
"Chi mi conosce sa che posso usare toni forti, essere provocatorio, essere sopra le righe. Ma sa anche che mi assumo sempre la responsabilità di ciò che faccio e di ciò che dico. Ed è proprio per questo che respingo categoricamente un’accusa che non ha alcun fondamento e che non corrisponde alla mia persona né al ruolo che ricopro". Zamperini conclude riferendo che l'ufficio d presidenza del Consiglio regionale all'unanimità non ha ravvisato motivi per procedere con richiami o sanzioni.
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