M5S, Bedori a tutto campo: ”Sì ad Area C, no a riaprire Navigli”. L’intervista alla candidata - Affaritaliani.it

Milano

M5S, Bedori a tutto campo: ”Sì ad Area C, no a riaprire Navigli”. L’intervista alla candidata

di Fabio Massa

L’hanno chiamata “casalinga”, “disoccupata”. Lei dice “mamma”, e questo racchiude un po’ tutto. Patrizia Bedori è l’unica candidata oggi in campo ufficialmente per le elezioni di Milano. E’ stata scelta dal Movimento 5 Stelle. E si racconta ad Affaritaliani.it a tutto campo. L’INTERVISTA

Patrizia Bedori, ad oggi lei è l’unica candidata in campo.
Al momento sì.

Perché?
Semplicemente perchè come Movimento 5 Stelle ci siamo mossi in tempo. E’ da un anno che stiamo lavorando con i cittadini sul programma. Quindi le persone che mi hanno votato sanno come mi sono mossa sul territorio e sanno chi sono. Non partiamo da zero.

Gli altri candidati, però, non sono in campo.
I miei competitor non ci sono e mi sembra di capire che è perché attendono di essere nominati. Cioè, Renzi sta nominando sala. Sallusti negli ultimi giorni pare sia tra i favoriti di Berlusconi. E quindi la conclusione è che dalle altre parti pare manchi un po’ la democrazia..

Gli altri non ci sono.
Gli altri non ci sono e mi sembra di capire che vengano nominati. Renzi ha nominato Sala. Sallusti negli ultimi giorni si fa questo nome è stato nominato da Berlusconi. Mi sembra che dalle altre parti c’è un po’ poca democrazia.

Due pregi e due difetti di Patrizia Bedori.
Sono una persona determinata e pratica. Voglio sempre risolvere i problemi dopo averli capiti.

Questi sono i pregi. I due difetti?
Sono un po’ testarda: quando sono convinta di una cosa vado fino in fondo. Sono piena di difetti: mi arrabbio quando le cose vengono prese alla leggera. Quando si spendono i soldi dei cittadini senza riflettere sulle priorità mi inquieto.

Come quando volevano destinare soldi alla Giornata della Memoria e lei si oppose? Ammette di aver fatto un errore?
Macché. Nessun errore: il punto è che il bilancio comunale non è una spugna che si può strizzare a piacimento. Non è un pozzo senza fondo. E in una situazione di crisi penso che si debba badare alle case, alla disoccupazione, alla sicurezza. I cittadini hanno bisogno più di questo che di un evento o di una serata.

Quindi, niente Giorno della Memoria.
Cerchiamo di capirci: non siamo affatto contro il Giorno della memoria. Anzi. Abbiamo fatto un lancio virale su Facebook che è stato molto più di impatto e divulgativo che una serata che avrebbe ospitato forse 50 persone. Quello che voglio dire è che oggi esistono sistemi a basso costo per la divulgazione: le risorse risparmiate si possono dedicare alle priorità. Vuole un esempio? Ho votato contro il calendario della zona perché non mi sembra la cosa più utile. E anche contro a una mostra sulle divise militari. Oppure mi vuole dire che le divise miliari sono una priorità…

No, direi di no.
Guardi, glielo dico subito. Ieri ho votato contro anche al finanziamento all’Arcigay. E dire che io sono a favore dell’Arcigay, ma bisogna iniziare a entrare nell’ottica che le risorse non possono sempre arrivare dal Comune per tutto.

Ha votato contro all’Arcigay: adesso diranno che è omofoba.
Io sono la prima ad andare al Gay Pride, ma non è giusto che il Comune si faccia carico di sovvenzionare associazioni che ce la possono fare da sole. Il nostro evento 5 stelle di Imola è costato 500mila euro, ma non non abbiamo chiesto un soldo a nessuno.

Lei è una casalinga e una disoccupata.
Modo sbagliato di presentare una persona. Io sono una persona che per fortuna ha avuto la possibilità di dedicarsi a suo figlio, che adesso ha 11 anni. Viviamo dignitosamente facendo delle piccole rinunce per mantenerci solo con lo stipendio del mio compagno.

Vediamo un po’ di provvedimenti. Area C alla Cerchia dei Bastioni, sì o no.
Sì. Sono favorevole. Il 15 novembre abbiamo fatto il primo tavolo sulla mobilità e domenica prossima faremo un tavolo sull’ambiente. Facciamo la sintesi delle idee dei cittadini. Io però sarei favorevole. Guardi, a un convegno a Friburgo un professore ha detto che i nostri governanti sono dei criminali.

Addirittura.
Oltrepassiamo tutte le soglie di inquinamento, abbiamo 13 inceneritori nella pianura padana. Siamo la regione più inquinata d’Italia. Basta come descrizione? Quindi sì, ok all’Area C più allargata.

Riapertura dei Navigli. Sì o no?
Faccio io una domanda a lei: è una priorità?

Dovrebbe dirmelo lei.
Non mi sembra una priorità. Secondo noi le priorità sono altre con questo bilancio. Certo, ci fossero tanti soldi da spendere, ci si potrebbe anche pensare, dopo un referendum deliberativo nel quale i milanesi possano esprimersi. Ma prima di tutto bisogna vedere le risorse. E le risorse oggi dubito ci siano.

Moschee: sì o no?
Le moschee sì, quelle bisogna farle. La libertà di culto è un diritto fondamentale. Il problema è moschee grandi o moschee sul territorio dove si possono integrare più facilmente con i cittadini. Io sono per le seconde.

Riqualificazione scali ferroviari: sì o no?
Certo, gli scali possono essere una bellissima opportunità per far essere questa città una città degna delle migliori in Europa. Purtroppo l’accordo preliminare che ho visto non mi sembra vada in questa direzione. Andiamo a costruire: ancora cemento. Gli scali ferroviari sono ubicati intorno alla città: facciamone parchi con servizi al cittadino, biblioteche, ludoteche. Non ci serve altro cemento.

Diamo un aggettivo a vari nomi: Giuliano Pisapia.
La politica delle coalizioni non porta a niente. Quindi l’aggettivo è “debole”, sempre sotto schiaffo, sotto scacco.

Giuseppe Sala.
Manager lontano dai cittadini.

Paolo Del Debbio.
Il problema è che noi dove andiamo a governare otteniamo risultati. Noi quello che diciamo lo facciamo. Del Debbio lo farebbe? Non lo conosco, non so, non credo.

Pierfrancesco Majorino.
Ha fatto delle cose positive ma in molti casi non è riuscito a dare risposte. Ad esempio sulla questione immigrati e accoglienza, sulla questione dei disabili gravi. I centri diurni per disabili sono allo sfascio.

Mi dia una definizione di Expo.
Più che una definizione, ne voglio dare delle cifre. Sono stati spesi 15 miliardi e 600 milioni, gli ingressi sono stati circa 22 milioni. Ogni persona che entrava in Expo è costata agli italiani 750 euro. Basta come definizione?

Che cosa mi dice per il post Expo?
Siamo per i bandi pubblici, non vorremmo che decidesse una sola persona, cioè Renzi, o un solo partito, cioè il Pd. Vorremmo bandi pubblici e vorremmo fosse tutto trasparente. Ci batteremo per questo.

@FabioAMassa








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