Milano
M5S: ritardi e impasse, sognando Roma e non Milano

di Fabio Massa
Ancora 48 ore, al massimo, e poi si saprà se avrà una parola fine la vicenda della scelta del candidato del Movimento 5 Stelle a Milano dopo il ritiro di Patrizia Bedori. Ad oggi le ipotesi sul tavolo sono due. La prima è quella di mantenere validi i voti ottenuti con il metodo Condorcet, che ha portato Gianluca Corrado a classificarsi terzo co 62 preferenze. La seconda opzione è di tornare a consultazioni online aperte al web.
Tuttavia, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, la partita che si sta giocando a Milano, è tutt’altro che milanese, perché è in atto uno scontro durissimo tra due modi di intendere il Movimento 5 Stelle. Da un lato c’è la democrazia dal basso, di tipo radicale voluta e propugnata da Gianroberto Casaleggio, dall’altra la “protezione” degli attivisti, un po’ in contraddizione con il principio dell'uno vale uno, che invece portano avanti la parlamentare Carnieri e il consigliere comunale Calise. I due hanno avuto un incontro con Casaleggio nel quale hanno addirittura ipotizzato difficoltà nella raccolta delle firme necessarie per presentare una lista pentastellata nel caso venisse accantonato il metodo Condorcet e ci fosse un ritorno alle urne online. Sullo sfondo c’è anche la necessità di mantenere solida la base elettorale ben diversa da quella che dovrà convergere alle urne (reali) all’inizio di giugno.
In ottica futura infatti sono i militanti , e solo quelli, chi scelgono di mandare a Roma in Parlamento. E dunque per chi ha aspirazioni romane, o vuole confermarle, è fondamentale che la base non veda disconosciuto il proprio voto. E Gianluca Corrado? Il candidato in una intervista ad Affaritaliani.it lo ha detto in tempi non sospetti: non importa il metodo di selezione, ma che si arrivi alla soluzione del rebus il più presto possibile.













