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Milano
Majorino si è giocato Milano 2027: “Il mio dovere è fare opposizione”
Pierfrancesco Majorino

Majorino si è giocato Milano 2027: “Il mio dovere è fare opposizione”

“Mi scuso per la scelta non felicissima della location. Ho un grande comitato elettorale, ma questa devo dire, potevamo sceglierla meglio”. La conferenza stampa post-voto di Pierfrancesco Majorino si tiene alle 17. Due ore dopo la chiusura delle urne, mentre i conteggi delle sezioni sono ancora ampiamente in corso. All’ultimo momento il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino opta per l’Ostello Bello in zona Repubblica, a 500 metri dal Pirellone, che però è lontano oltre venti punti percentuali.

Majorino: "Risultato inequivocabile"

“Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto. Anche se il risultato è inequivocabile” comincia così l’analisi della sconfitta del candidato dell’alleanza di centrosinistra. “Siamo di fronte a un’altra vittoria della destra in Lombardia”. Majorino ha telefonato a Fontana per complimentarsi della vittoria – “come è giusto fare” aggiunge – che è solo in parte macchiata dall’astensionismo, “non può essere un alibi per la nostra sconfitta. Non abbiamo raggiunto il consenso di Fontana, come il Terzo polo che spero rifletta ora che non entra nemmeno in Consiglio.

Majorino, clima pesante nella (troppo piccola) sala stampa

Rispetto alle notte delle Politiche lo scorso settembre il clima è meno tetro, ma comunque non allegro. La sala stampa allestita per la conferenza del candidato sconfitto è troppo piccola per contenere i giornalisti, che lo incalzano con una domanda su quello che lui stesso definisce “il caso studio del Pd nazionale”, alle prese con le Primarie. “I quattro candidati ci sono stati, ma non aver avuto un leader ha inciso”.

Nel piccolo e certamente non popolare quartier generale scelto da Majorino si vede il volto di qualche notabile dem di area milanese, su tutti Lamberto Bertolè e Gaia Romani. Ci sono poi chitarre e fenicotteri rosa appesi al muro, dove campeggia anche una grande lavagna che ricorda in inglese che mercoledì sera è previsto il karaoke. Proprio lì inizialmente si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa, prima che l’ufficio stampa di Majo ripiegasse in extremis. Si va in una minuscola saletta con molti giovani attivisti – “il mio orgoglio” dichiara il candidato sconfitto - e troppi giornalisti.

Majorino: "Un ticket con Moratti? Non era possibile"

Quando gli chiedono se non aver accettato il ticket con Letizia Moratti, Majorino risponde che “non era possibile”, con un sorriso. Che scompare alla domanda sulle mancate primarie interne al Pd per la corsa al Pirellone. “Quando sono stato scelto il 19 dicembre, fare le primarie non erano praticabili. Il centrosinistra deve imporsi di scegliere mesi e mesi prima i candidati”.

Majorino: "Candidato a Milano 2027? Il mio dovere è fare opposizione cocciuta in Regione"

Majorino riparte da candidato sindaco a Milano? Alla domanda di Affaritaliani.it-Milano su una possibile candidatura dell’ex europarlamentare – che ha ribadito di abbandonare il suo seggio a Bruxelles per tornare a fare politica nel territorio – per le Comunali milanesi del 2027, Majorino risponde con un secco rifiuto. “Assolutamente no, il mio dovere è fare opposizione cocciuta in Consiglio Regionale”.

Majorino: "Ma non ho errori da rimproverarmi"

A far naufragare una candidatura abbastanza probabile alla vigila a Palazzo Marino contribuisce la pesante debacle del Pirellone. I venti punti di scarto da Fontana – al momento lo stesso margine con cui venne sconfitto cinque anni fa Giorgio Gori – pesano come un macigno sulle velleità di Majo per il post-Beppe Sala.“A parte una frase infelice, per cui ho ampiamente chiesto scusa, in questi due mesi non ho errori da rimproverarmi”. Majorino chiude la sua campagna elettorale senza alibi e con la consapevolezza di “aver fatto il possibile con il Movimento 5 stelle, fermo restando che se non si alleano tutte le opposizioni la destra è condannata a vincere”.

Majorino chiude con un commosso saluto al suo staff: “Ringrazio tutte e tutti per la corsa contro il tempo fatta in questi due mesi”. Corsa che si è interrotta a 500 metri dal Pirellone e con tre anni d’anticipo per Palazzo Marino.

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