Mantovani, niente domiciliari: il gip nega la scarcerazione - Affaritaliani.it

Milano

Mantovani, niente domiciliari: il gip nega la scarcerazione

Mario Mantovani deve restare in carcere. Lo ha deciso il gip di Milano Stefania Pepe che ha respinto la richiesta di scarcerazione e concessione degli arresti domiciliari all'ex vicepresidente della giunta lombarda arrestato con le accuse di corruzione, concussione, turbata liberta' degli incanti. Il suo legale, Roberto Lassini, ha preannunciato che in giornata presentera' ricorso al Tribunale del Riesame.

Le esigenze cautelari a carico di Mario Mantovani "non possono ritenersi in alcun modo attenuate per effetto della circostanza, documentata dalla difesa" delle sue dimissioni dalla vicepresidenza della giunta lombarda. Lo scrive il gip di Milano Stefania Pepe nell'ordinanza con cui respinge l'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa dell'ex assessore ed ex senatore. Mantovani, osserva il magistrato, "resta comunque un influente esponente politico a livello nazionale".

Nello spiegare perche' non ritiene di dover scarcerare Mario Mantovani, il gip di Milano scrive che "la sostituzione di una misura cautelare in corso di applicazione puo' essere disposta esclusivamente ove vengano allegate e dimostrate circostanze di fatto nuove rispetto a quelle gia' valutate in precedenza e idonee a modificare in senso favorevole all'indagato il quadro cautelare cristallizzato". "Nel caso di specie - spiega il giudice Stefania Pepe - dalle dichiarazioni rese da Mantovani nell'interrogatorio di garanzia e dalle argomentazioni esposte nella memoria difensiva, non e' emerso alcun fatto idoneo a modificare in senso favorevole all'indagato il quadro cautelare cristallizzato nell'ordinanza applicativa della misura cautelare in atto e, dunque, le valutazioni ivi espresse in merito alla gravita' del quadro indiziario ravvisato a carico di Mantovani".

L'ARCHITETTO LAVORAVA GRATIS - Sono "destituite di fondamento le argomentazioni difensive" contenute in una memoria presentata dopo l'arresto dalla difesa di Mario Mantovani "dirette a contestare essenzialmente la riconducibilita' a Mantovani delle prestazioni rese nel corso degli anni dall'architetto Parotti e la gratuita' di tali prestazioni". Lo scrive il gip di Milano Stefania Pepe respingendo l'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa delll'ex senatore di Forza Italia, arrestato per corruzione aggravata, concussione e turbativa d'asta. Il 'capitolo' a cui si riferiscono queste considerazioni del gip e' quello relativo all'architetto Gianluca Parotti che, secondo i pm, in cambio di incarichi professionali in appalti pubblici avrebbe diretto gratuitamente i lavori di ristrutturazione nei molti immobili della famiglia di Mantovani e anche a favore del Comune di Arconate. Nella memoria difensiva, l'avvocato Roberto Lassini aveva parlato di "pagamenti eseguiti a favore di Parotti" ma il gip ribadisce quanto gia' scritto nell'ordinanza, cioe' che questi versamenti sarebbero stati effettuati solo dopo che l'architetto e' stato perquisito nell'ambito di una "strategia difensiva".

IL LEGALE DIFENSORE: "SIAMO SENZA PAROLE" - "Siamo senza parole sia per il quadro indiziario che viene rappresentato, che per le esigenze cautelari. La decisione del gip meriterebbe uno sciopero della fame". L'avvocato Roberto Lassini commenta cosi' la decisione del gip di confermare il carcere per l'ex assessore lombardo alla Sanita' Mantovani. "Noi - aggiunge - abbiamo dato prova che il senatore ha pagato 160 mila euro a Parotti e che l'architetto aveva in uso anche dei locali nella villa di Cuggiono". "Non abbiamo mai parlato di giustizia a orologeria e nemmeno di persecuzione politica - afferma Lassini - ci siamo sempre mossi per una difesa tecnica, ora andremo avanti con il ricorso. Nei due interrogatori abbiamo offerto la massima collaborazione, ma non e' bastato".








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