Maroni: "Governo in Arexpo? Lo do per scontato. Ora facciamo presto" - Affaritaliani.it

Milano

Maroni: "Governo in Arexpo? Lo do per scontato. Ora facciamo presto"

"E' una cosa che io do per scontata. Ne ho parlato con il ministro Martina qualche giorno fa. Devono solo decidere il quando e il come pero' e' fondamentale. Il Governo entra, si fa una societa' tutta pubblica, Governo, Regione e Comune di Milano, che parte subito per il masterplan del dopo Expo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo ad una domanda sull'ingresso del Governo in Arexpo, questa mattina, in Consiglio regionale, a margine dell'iniziativa promossa dalla 'Carovana internazionale antimafie', 'Grandi opere e appalti di servizi: le periferie del lavoro'. "Abbiamo le idee chiare - ha proseguito Maroni -. Si tratta solo di perfezionare. Immagino che questo passaggio venga fatto entro la fine del mese di ottobre perche' dal 1 novembre bisogna gia' essere operativi. Ci sono tutte le condizioni".

“Subito un incontro dei sindacati confederali coi soggetti istituzionali che hanno voce in capitolo nel post Expo, a partire da Regione Lombardia”, così Danilo Galvagni, segretario della Cisl milanese, dopo i recenti sviluppi sulle aree che ospitano l'Esposizione universale di Milano. “A noi non interessa la discussione su commissario si o commissario no. Noi chiediamo che i protagonisti del post Expo, ripeto, a partire da Regione Lombardia, con Arexpo e il rappresentante del governo aprano subito un confronto coi sindacati per definire il profilo del progetto sul quale, tutti assieme, impegnarci. Al centro, accanto al campus universitario, deve esserci l’idea di un polo della ricerca, della innovazione, fondato sulla formazione e il lavoro, con un forte richiamo alle discipline costruite attorno all’Expo. Stanno venendo avanti le proposte più stravaganti: dall’Agenzia per il demanio ai laboratori del teatro alla Scala. Deve essere chiaro che questo spazio, per il quale sono state spese risorse pubbliche ingenti per le infrastrutture, deve essere dedicato a favorire nuove opportunità di lavoro, formazione e ricerca. Non può diventare la “discarica”, seppure nobile, degli uffici pubblici. Ora ci aspettiamo un confronto con la Regione e le altre istituzioni. Affinchè dai progetti si passi alle scelte concrete”, conclude Galvagni.








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