Mediobanca, quanto sono efficienti le local utilities italiane? - Affaritaliani.it

Milano

Mediobanca, quanto sono efficienti le local utilities italiane?

Focus Milano: il punto sui principali servizi pubblici come trasporto pubblico locale, aeroporti, idrico e igiene urbana

L’Area Studi Mediobanca presenta oggi lo studio sugli indicatori di efficienza e qualità dei servizi pubblici nei maggiori comuni italiani.

In particolare, lo studio esamina le società che gestiscono quattro tipologie di servizio (trasporto pubblico locale, aeroporti, idrico e igiene urbana) nei 10 capoluoghi di regione più popolosi d’Italia. Per quanto riguarda il comune di Milano apprendiamo quanto segue:

RISORSA IDRICA

la rete idrica gestita dalla MM, con 625 abitanti per km, è la seconda più intensamente utilizzata dopo quella gestita dall’Abc di Napoli (717 abitanti per km) e quella con il maggior volume di acqua immessa in rete giornalmente (276 mc ogni km di rete). La MM di Milano gestisce la rete idrica a migliore tenuta, con un tasso di perdite pari al 15,9%, e ha la bolletta più leggera facendo registrare i più bassi ricavi unitari (797€ ogni 1.000 mc di acqua fatturata). La MM si colloca al terzo posto in termini di investimenti unitari per metri di rete gestita (14,2€), dopo la romana Acea Ato 2 (18,4€) e l’Iren Acqua di Genova (15,4€) e al vertice sulla base di due indicatori di produttività: 366mila mc di acqua fatturata per dipendente e 85mila mc di acqua fatturata per km di rete. Per la MM di Milano si riscontra la maggiore percentuale (98,6%) di campioni di reflui depurati risultati conformi in seguito a controlli e tutte le utenze gestite sono collegate ai depuratori.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (TPL)

l’Atm di Milano fa viaggiare 2 milioni di passeggeri al giorno, pari a 1,5 volte gli abitanti della città; se si considera anche la presenza a Copenaghen, i passeggeri sono oltre 2,2 milioni. L’offerta di Tpl tende a seguire la dimensione della domanda: rispetto alla popolazione di Milano, l’Atm offre ogni anno 15.138 posti-km per abitante (41 posti al giorno) con un coefficiente di riempimento dei mezzi di 3,5 passeggeri ogni 100 posti-km, inferiore rispetto ai 4,1 passeggeri dell’Atac di Roma anche a causa dei diversi flussi turistici. L’Atm di Milano segna la più alta incidenza degli introiti da vendita di biglietti sul giro d’affari totale (54,4%) e il più basso contributo pubblico per passeggero (0,4€). L’Atm è terza per incidenza degli investimenti unitari sui ricavi (13,8%), dopo la Tper di Bologna (22,6%) e l’Amtab di Bari (15,9%) e si colloca al secondo posto per produttività in termini di passeggeri per operaio (102mila passeggeri), dopo la Gest (179mila passeggeri), che gestisce la tramvia di Firenze.

 AEROPORTI

nello scalo di Bergamo si registrano i maggiori transiti (1.300 passeggeri al giorno varcano i gates, 54 all’ora), più di quelli di Linate (1.090 al giorno, 45 all’ora); meno trafficati i gates di Malpensa T1 (627 al giorno, 26 all’ora). La Sea si colloca al secondo posto per ricavi unitari (18,3€/Wlu), dopo l’Aeroporto di Genova (19,3€/Wlu); in penultima posizione, invece, la Sacbo con 8,9€/Wlu (ultima l’Aeroporti di Puglia con 8,6€/Wlu). La Sacbo ricopre la terza posizione per incidenza degli investimenti unitari sui ricavi totali (23%), dopo la veneziana Save (57,1%) e l’Adr di Roma (25%) e ha la maggiore produttività (26.688 passeggeri per dipendente). Nello scalo di Linate si registra la più alta percentuale di voli puntuali in partenza (86,8%), si lascia l’aereo in due minuti (meglio solo a Treviso con poco più di un minuto) e si disbrigano le operazioni di check-in in 7 minuti e 8 secondi (meglio solo a Torino con tempi di attesa di 6 minuti e 12 secondi). I due terminal di Malpensa, con circa 15 minuti e 50 secondi, segnano lunghi tempi di attesa al check-in (peggio solo a Bologna con 18 minuti e 22 secondi). Circa i bagagli disguidati in partenza di competenza dello scalo, a Malpensa (T1+T2) il disservizio riguarda 1,5 bagagli ogni mille passeggeri, meglio che a Linate (1,85 bagagli).

 

IGIENE URBANA

l’Amsa di Milano ricopre il terzo posto per quota di raccolta differenziata (53,8%), dopo la veneziana Veritas che serve 45 comuni (65,2%) e la Alia di Firenze (59,3% in 49 comuni serviti). Terza anche per investimenti: 21,2€ per ogni tonnellata di rifiuti raccolta, pari merito con la fiorentina Alia e dopo la veneziana Veritas (29,4€ per tonnellata) e la torinese Amiat (22,4€). A Milano il secondo posto per la spesa più elevata: ogni abitante spende 200€ all’anno per il servizio di igiene urbana (prima l’Ama di Roma con 255€ per abitante).

 

 








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