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Ultimo aggiornamento: 12:52

Natale a Palazzo Parigi: quando la bellezza diventa racconto

Nel Grand Hotel di Porta Nuova tutto è pronto per la stagione delle feste: dal menù speciale di chef Davide Crippa al set de "Il Diavolo veste Prada 2"

di Krystel Lowell

Natale a Palazzo Parigi: quando la bellezza diventa racconto

C’è un luogo, nel cuore più raffinato di Milano, dove il Natale non è un semplice allestimento, ma un linguaggio estetico, una narrazione emotiva, un gesto di stile. È Palazzo Parigi, che per le Festività 2025 rinnova una tradizione ormai iconica: trasformare gli spazi in un percorso immersivo fatto di scenografia, artigianalità e visione contemporanea. A guidare questo rituale, come ogni anno, è Paola Giambelli, padrona di casa e anima estetica dell’hotel: è lei che definisce la linea generale, seleziona ogni elemento decorativo, custodisce la coerenza stilistica del Palazzo, firmando un Natale sobrio, prezioso, riconoscibile. Un’eleganza che non ha bisogno di alzare la voce: basta la bellezza a raccontare.

"Il Diavolo veste Prada 2" e la scintilla creativa

La novità di quest’anno nasce da un episodio unico: Palazzo Parigi è stato scelto tra le location del film “Il Diavolo veste Prada 2”. Una collaborazione che ha aperto le porte a professionisti del set design e dell’art direction, generando un dialogo creativo che non snatura, ma arricchisce, la cifra del Palazzo. Una contaminazione raffinata, dove cinema e ospitalità trovano un punto d’incontro naturale

La materia come segno distintivo: ottone, luce e forme sospese

Il percorso visivo del 2025 parte dai bozzetti, passa dalle mani degli artigiani milanesi e diventa installazione. Il protagonista assoluto è l’ottone: scolpito, modellato, trasformato in fiamme decorative e elementi sospesi che giocano con la verticalità della Hall, sostenuti da un tessuto metallico dorato che abbraccia le colonne e accompagna l’ospite all’ingresso. Nella lobby, il Natale dialoga con l’arte grazie a un’opera realizzata appositamente dall’architetto e artista Tiziana Lorenzelli, che introduce una vibrazione scultorea contemporanea all’interno dell’allestimento festivo. È un Natale luminoso, ma mai eccessivo: la misura rimane la chiave. L’artigianalità, la firma.

Il gusto delle festività: la cucina di Stefano Pizzasegale

Se la scenografia racconta, la cucina completa il racconto. Lo Chef Stefano Pizzasegale, milanese classe 1990, cresciuto accanto a Ezio Santin e arricchito da un’esperienza parigina, guida la proposta gastronomica del Ristorante del Palazzo fin dall’apertura nel 2013. La sua è una cucina lucida, materica, nitida: intreccia la tradizione milanese e la grande scuola francese senza teatralità, privilegiando la sostanza, la pulizia dei sapori, l’eleganza spontanea. Una cucina che assomiglia al Palazzo: raffinata senza ostentazione Per le Festività firma – insieme allo Chef Davide Crippa – tre appuntamenti amatissimi: la Cena della Vigilia, il Pranzo di Natale e il Gran Cenone di San Silvestro. I menu accolgono i sapori della memoria – come i tortellini, simbolo del calore domestico – e creazioni iconiche come l’uovo cotto alla brace con spuma di Parmigiano e tartufo, o l’ormai celebre risotto con gambero e oro, un gesto di pura luminosità nel piatto.

La cantina e la pasticceria d’autore

La selezione dei vini spazia dalle etichette italiane ai grandi vini internazionali, con attenzione particolare agli Champagne e alle cuvée francesi. Il servizio di sommellerie costruisce abbinamenti pensati per valorizzare ogni dettaglio dell’esperienza gastronomica. A chiudere il percorso, le creazioni del Pastry Chef Damiano Bonomi: dolci ispirati alla stagione e un panettone all’albicocca candita che è diventato – non a caso – un piccolo emblema gourmand del Natale di Palazzo Parigi.

Le celebrazioni, tra cura e misura

Le luminose sale del primo piano, da sempre cornice di eventi e ricorrenze, nel periodo natalizio diventano teatro di banchetti su misura curati dallo Chef Crippa. Dalle cene charity ai momenti familiari più intimi, ogni evento trova un equilibrio perfetto tra tradizione, ricerca e accoglienza impeccabile. Tra i piatti simbolo: la Suprema di faraona laccata al miele e cinque spezie, calda e avvolgente e il Risotto con riduzione al vino rosso, taleggio e castagne, che restituisce l’essenza del Natale milanese più autentico.

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