Milanese, lombardo, italico: Panettone, obiettivo Unesco
La storia del celebre dolce milanese nasce nel 15° secolo alla corte di Ludovico il Moro e ora è stato candidato a diventare patrimonio Unesco
Milanese, lombardo, italico: Panettone, obiettivo Unesco
Mia mamma lo chiamava “…el Panatun”, ribadendo la pronuncia originale, ma quasi tutti a Milano lo chiamano “Panetun”. In tutta Italia il panettone è un notissimo dolce lombardo, milanese in particolare, con infinite rielaborazioni in tante città italiane: il pandolce genovese è conosciuto anche come “Panettone basso di Genova” , mentre la versione piemontese prevede la glassa di nocciole del Piemonte. E un abile pasticcere siciliano, facendo tesoro delle sue esperienze sul piccolo e variegato territorio italico, ha rielaborato gli elementi originali del panettone milanese, dando vita al “Panettone Siciliano, , declinato in
tante varietà: al cioccolato, al pistacchio, ai canditi di arancia, e via così…Ma dappertutto si chiama panettone, per un curioso caso di attrazione e “contagio nominale”.
La storia, o leggenda, è nota: nel 15° secolo a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, si allestiva la cena di Natale. Il cuoco, impegnatissimo in mille attività, fece inavvertitamente bruciare il dolce! Ma ecco che Toni, l’aiutante del cuoco, prova risolvere, improvvisando un dolce con lievito, farina, uova, zucchero, e aggiungendo uvetta e canditi. Ne risultò una delizia per il palato, apprezzatissima dai commensali e da allora legata al nome dell’autore: il Pan del Toni, il panettone appunto.
Ma è grazie alla storia recente che il Panettone è diventato quello che tutti conosciamo, dopo che negli anni ’30 del ‘900, Angelo Motta ha messo mano a quel dolce basso e compatto che era il panettone a quel tempo, e ne fece quello bellissimo, a forma di fungo, o di cupola, che oggi è il panettone di Milano e di tutta Italia. E l’esplosione della sua notorietà si deve alla competizione nata in quegli anni tra due grandi pasticceri: Angelo Motta e Gioachino Alemagna, che innescarono la diffusione in tutta Italia e lo sbarco all’estero del nostro dolce lombardo, trainato dai desideri un po’ nostalgici degli emigrati in tutta Europa.
Ed è di questi giorni la notizia, bellissima invero, che Regione Lombardia, su pregevole iniziativa dell’assessore Rolfi, sta avviando, a pieno titolo direi, le pratiche per il riconoscimento del Panettone quale Patrimonio dell’Unesco. Evviva!
Quanta storia! Di Milano, innanzitutto. Ma è storia di tutta Italia, come si è visto, che si accinge a diventare parte della storia di tutto il mondo. Ancora una volta!
Dopo altre infinite “storie” italiche: storie popolari, semplici, in cui il Genio, nato in questa nostra terra speciale, fortunatissima e bellissima, elaborato da ingegno e fatica, ed esperienze, e tradizioni familiari e “di bottega”, orali e visive, e poi scritte, e ora online, si sviluppa, cresce, e si diffonde in tutto il pianeta. Dalla nostra terra derivano infinite genialità, in tutti i settori: dalla musica al design, dall’arte alla moda, dalla meccanica all’enogastronomia. Una eccellente rassegna del professor Romualdo Mazzocco** le raggruppa in un tris di libri, dedicati al genio italico, dove lo stupore è costante nel vedere quanto gli Italici hanno prodotto di impensabile e innovativo, migliorando l’esistenza di milioni di persone, catturate in tutto il mondo dal fascino della nostra creatività: oggi, gastronomicamente, col panettone; ieri con lo Spumante (che ha battuto lo Champagne in numero di bottiglie e spesso in gradimento! E le Cantine Ferrari hanno battuto i francesi con 15 medaglie d’oro nel titolo Miglior Produttore dell’anno! ); l’altro ieri con la Pizza.
Tre meraviglie italiche per il palato, insieme ad infinite altre, che hanno conquistato il mondo. Meraviglie Italiche, va sottolineato e sostenuto. Perché non posso dimenticare quanto mi raccontava il Presidente Piero Bassetti* al lancio del nostro progetto Svegliamoci Italici: durante un viaggio negli USA un americano gli ha chiesto: “ma come si dice Pizza in italiano??”
Stefano Clima
AD di Mercurio Misura, Co-fondatore “Associazione Svegliamoci Italici”
*Piero Bassetti, Presidente e fondatore “Associazione Svegliamoci Italici”, autore del libro “Svegliamoci Italici” – e di “Oltre lo specchio di Alice” ed. Marsilio
**Romualdo Mazzocco, autore della trilogia “Leonardo da Vinci e/è il Genio Italico” – ed. Amazon
Commenti