Milano, 200 ucraini nelle case popolari. A Linate atterrati bimbi oncologici - Affaritaliani.it

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Milano, 200 ucraini nelle case popolari. A Linate atterrati bimbi oncologici

Maran: "Vogliamo fare tutto quanto in nostro potere per facilitare l’accoglienza e il ricongiungimento delle persone che arrivano a Milano”

Milano, rifugiati ucraini nelle case popolari

Comune di Milano e MM hanno attivato una linea telefonica a supporto delle famiglie ucraine che vivono negli alloggi popolari per facilitare i servizi di accoglienza e garantire tutte le informazioni necessarie per attivare l’eventuale ospitalità nel proprio alloggio di parenti e amici in fuga dal conflitto. Sono 200 in totale gli inquilini di origine ucraina che vivono nelle case popolari di proprietà del Comune di Milano. Da questa mattina MM ha cominciato a contattare telefonicamente i residenti per conoscere eventuali necessità, manifestare vicinanza e accompagnarli nella procedura amministrativa per segnalare correttamente la presenza di ospiti.

Laddove l’arrivo di ospiti sia eccedente la capacità di accoglienza nell’appartamento dell’inquilino, MM creerà i necessari collegamenti con la rete di accoglienza attiva in città per trovare un’adeguata sistemazione.“< Siamo vicini alla popolazione ucraina in queste ore tragiche – dichiara Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa –. Vogliamo fare tutto quanto in nostro potere per facilitare l’accoglienza e il ricongiungimento delle persone che arrivano a Milano”.

Ucraina, bambini malati oncologici atterrati a Linate

"Sono atterrati a Linate i primi bambini ucraini malati oncologici". Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Regione Lombardia - spiega Fontana - è riuscita a portarli al sicuro grazie all'eccezionale lavoro della Onlus Soleterre, in collaborazione con Areu, San Matteo di Pavia e Istituto dei Tumori di Milano dove saranno curati con tutta l'assistenza di cui hanno bisogno". 

"Questi piccoli pazienti - ha detto il presidente di Fondazione Soleterre, Damiano Rizzi - hanno percorso 2.255 chilometri. Abbiamo creato un corridoio umanitario per farli uscire dalla capitale ucraina e toglierli dalle bombe. Tutti i pazienti sono stati evacuati con il personale sanitario e i loro genitori. Un viaggio stremante, in treno, bus e persino a piedi, durante il quale sono state sempre garantite le cure. Abbiamo ottenuto permessi speciali per prenderli nella notte al confine polacco saltando 30 ore di fila d'attesa in ragione delle loro condizioni di salute precarie. Una vera e propria 'operazione lampo' in un contesto di guerra per la quale, finalmente ora, possiamo tirare il primo sospiro di sollievo. Ora tutti i pazienti provenienti dai centri oncologici di Kiev si trovano presso l'Ospedale pediatrico di Leopoli e da lì verranno afferiti alle diverse strutture europee che hanno offerto disponibilità all'accoglienza, in primis la Polonia".

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