Milano, 22enne accoltellato e ridotto in fin di vita per 50 euro: arrestati cinque giovani - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:37

Milano, 22enne accoltellato e ridotto in fin di vita per 50 euro: arrestati cinque giovani

La vittima ha riportato traumi e lesioni gravissime agli organi interni. Gli aggressori. Le chat dopo il massacro: “Oh, c’è un video dove si vede che lo scanniamo, facciamo una Story su Instagram”

di Giorgio d'Enrico

Milano, 22enne accoltellato e ridotto in fin di vita per 50 euro: arrestati cinque giovani

Due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite questa mattina a Milano nei confronti di cinque giovani, tra cui tre minorenni di 17 anni, ritenuti responsabili del tentato omicidio pluriaggravato e della rapina pluriaggravata ai danni di un ragazzo italiano di 22 anni. La vittima, massacrata nella notte del 12 ottobre scorso, ha riportato traumi multipli, due profonde coltellate e lesioni gravissime agli organi interni che l’hanno tenuta per giorni in pericolo di vita.

L’aggressione in zona Corso Como: prima lo deridono, poi lo rapinano e lo accoltellano

La ricostruzione degli agenti del Commissariato Garibaldi Venezia è dettagliata. Dalle telecamere della zona, gli investigatori hanno ricostruito la violenza avvenuta intorno alle 3 del mattino tra via Rosales e viale Monte Grappa, a due passi da corso Como. Un gruppo di cinque ragazzi avrebbe prima importunato e deriso il coetaneo, poi gli avrebbe strappato dalle mani una banconota da 50 euro. Quando il 22enne ha tentato di recuperarla, è stato travolto da calci e pugni.

L’aggressione è degenerata quando due dei giovani gli hanno inferto due coltellate alla schiena e al torace, provocandogli la rottura di un’arteria, una “copiosa perdita di sostanza ematica”, la perforazione di un polmone e la lesione del midollo spinale. Gli aggressori avrebbero continuato a colpirlo anche mentre era già a terra.

Il 22enne salvato per miracolo: trasfusioni e due interventi chirurgici

Il ragazzo è stato soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale, dove ha subito numerose trasfusioni e due interventi chirurgici. È ancora ricoverato, con un quadro clinico definito dai medici “con serio pregiudizio delle funzioni vitali”.

Grazie a un’articolata attività investigativa, gli agenti sono riusciti a identificare tutti gli autori. Le perquisizioni domiciliari hanno permesso di sequestrare diversi indumenti, il coltello utilizzato nell’aggressione e vari dispositivi telefonici. Le analisi tecniche avrebbero poi consentito di attribuire con precisione le responsabilità penali a ciascun membro del gruppo.  tre minorenni sono stati portati all’Istituto penale minorile Beccaria, mentre i due maggiorenni sono stati trasferiti nel carcere di San Vittore.

Le chat dopo il massacro: “Oh, c’è un video dove si vede che lo scanniamo”

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo non si sarebbe limitato alla violenza. Nei messaggi scambiati dopo l’aggressione, i cinque avrebbero mostrato un atteggiamento sprezzante e derisorio nei confronti della vittima. “Oh, c’è un video dove si vede che lo scanniamo”, avrebbe scritto uno di loro. Un altro avrebbe addirittura proposto: “Facciamo una storia su Instagram”. Elementi che, secondo gli inquirenti, testimoniano la spregiudicatezza del gruppo e si aggiungono al quadro di un’aggressione considerata “di particolare ferocia”.

Sardone: "Uno degli aggressori si vantava dell'accoltellamento sui miei social"

“La drammatica vicenda che ha portato all’arresto di 5 giovanissimi ritenuti responsabili della violentissima aggressione di uno studente della Bocconi ha dei risvolti che fanno venire i brividi. Uno dei responsabili ha commentato un mio video su Tiktok in cui segnalavo, durante un intervento in consiglio comunale, la gravissima situazione di insicurezza a Milano e i 6 accoltellamenti di fine ottobre in città. Questo delinquente scriveva infatti: “il 7 non l’hanno scoperto ancora” alludendo all’accoltellamento (il settimo) a cui aveva partecipato": è quanto rivela il vice segretario della Lega Silvia Sardone. "Per fortuna gli inquirenti li hanno individuati ma questi risvolti colpiscono, sia per l’arroganza sia per l’incapacità di comprendere la gravità di quanto accaduto. Baby gang che sono sempre più pericolose e violente e che a Milano si sentono libere di rapinare e picchiare chiunque, vantandosene poi sui social. Una vergogna che non può essere sottovalutata e su cui c’è da intervenire anche a livello legislativo, con norme più severe e stringenti come appunto ha proposto recentemente la Lega.”

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