Prima della Prima: così i talenti della Scala si connettono al tessuto produttivo e culturale di Milano - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 15:20

Prima della Prima: così i talenti della Scala si connettono al tessuto produttivo e culturale di Milano

Sabato 6 dicembre l'appuntamento organizzato da "Il Foglio della Moda" e Terra Moretti. Le interviste a Paolo Besana, Mattia Palma e Nico Vascellari

di Enrico Liverani

Milano, alla Scala si è svolta la Prima della Prima 

Sabato 6 dicembre si è tenuta nel ridotto "Toscanini" della Scala di Milano la "Prima della Prima", la conferenza organizzata da "Il Foglio della Moda" e Terra Moretti che da cinque anni regala un approfondimento sull'opera che ventiquattro ore dopo aprirà la stagione al Piermarini con uno sguardo in particolare al lato artistico e alle maestranze. Il tema di quest'anno era "Volontà di potenza" e ha visto dialogare con Fabiana Giacomotti, curatrice de "Il Foglio della Moda", e Mattia Palma, direttore della "Rivista del Teatro alla Scala", l'artista Nico Vascellari, il direttore della comunicazione della Scala Paolo Besana e Olga Shaishmelashvili, la costumista  di "Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk" di Dmitrij Šostakovič, l'opera prescelta per inaugurare la stagione 2025/2026.

Besana: "Un omaggio alla creatività di Milano"

A raccontare il significato dell'evento ad Affaritaliani.it Milano è Paolo Besana, direttore della comunicazione della Scala: "La Prima è il momento in cui noi riusciamo a mostrare tutto il teatro ed è un momento di grandissima esposizione. E questa esposizione è un tesoro che noi abbiamo la responsabilità di utilizzare per far capire quanto è complesso il processo che porta a uno spettacolo come questo, che inizia oltre un anno prima, va avanti con discussioni, riunioni e poi, infine, con l'approvazione dei bozzetti dei figurini e la costruzione. Noi siamo uno dei pochissimi teatri che hanno ancora all'interno tutta la filiera: costruiamo le scene, facciamo i costumi e questo non succede più tanto nel teatro di oggi. Questa è una cosa preziosa che ha anche a che fare con la nostra Accademia: noi formiamo ogni anno tutti i mestieri che hanno a che fare con il palcoscenico e in generale con l'organizzazione di uno spettacolo e della vita di un teatro".

"Esiste, quindi, una specie di osmosi virtuosa tra il fatto che noi formiamo dei talenti e il fatto che questi talenti poi cominciano a lavorare da noi, si sviluppano da noi ci permettono di fare tutto questo tutto questo lavoro. In particolare questo appuntamento che facciamo insieme al "Foglio" e insieme a Terre Moretti è concentrato su questo e ci parla di Milano. Ci parla del fatto che questa creatività, che è una creatività fatta di capacità artigianale e di fantasia, è una cosa che unisce il mondo del teatro a tanti altri mondi di Milano: ovviamente a quello della moda, però mi viene in mente anche il Salone del Mobile. La "Prima della Prima" è veramente un un'occasione per mostrare da un lato le professionalità che noi abbiamo al nostro interno e dall'altro il modo in cui queste professionalità si coniugano e si mettono in connessione con un tessuto produttivo e culturale della città". Besana ha anche commentato il successo previsto per la Prima 2025/2026: "Il trend degli incassi è molto positivo per cui io credo che un titolo difficile come questo ci abbia già sorpreso e spero che continui a sorprenderci anche nei nei prossimi giorni" ha detto.

E, interpellato su quali potrebbero essere gli spettacoli della stagione da consigliare al pubblico, ha menzionato "'Pelléas et Mélisande', un'opera di Debussy che manca da tanto tempo e che sarà l'occasione per il debutto alla scala di Romeo Castellucci, uno dei grandi registi italiani che è ovunque nel mondo e che qui non aveva non aveva mai lavorato finora, con un direttore d'orchestra giovane, ma straordinario come Maxime Pascal. Subito dopo, invece, la cosa più tradizionale, se vogliamo, cioè "Nabucco" diretto da Riccardo Chailly con un cast di stelle con tutti i nomi più celebri: da Luca Salsi nei panni di Nabucco ad Anna Netrebko come Abigaille".

Palma: "Una Lady Macbeth più affine a Nietzsche che a Shakespeare"

"L'incontro di stasera è stata anche un'occasione per riuscire a spiegarci come mai ci sia questo riferimento a Lady Macbeth nel titolo dell'opera, nel senso che Katerina Izmajlova non è una vera Lady Macbeth perché non aspira al potere come è inteso nel testo di Shakespeare - racconta ad Affaritaliani.it Milano Mattia Palma, direttore della "Rivista del Teatro alla Scala" - Quindi non c'è un intrigo politico, non ci sono omicidi politici, ma gli omicidi che ci sono servono a lei per autoaffermarsi come donna. Affermarsi, perciò, non in senso politico né sociale, ma proprio a livello personale e individuale e questo è sicuramente l'aspetto che riporta l'opera al concetto di volontà di potenza di Nietszche".

Dal punto di vista musciale, invee, secondo Palma è improproio parlare di una "musica complicata" e di una "partitura complessa da seguire": "Quella di Šostakovič è una partitura che ti trascina e con una quantità di stili diversi che in realtà permettono adi poter apprezzare una molteplicità e una varietà pazzesca rispetto, invece, magari alla dodecafonia o alla scuola di Vienna, dove invece c'è un po' il colore monocromatico. Qui, invece, c'è una screziatura incredibile".

Nico Vascellari: "Cimentarmi con la lirica? Da wagneriano, possibilità allettante"

Entusiasta della sua partecipazione anche l'artista Nico Vascellari: "Per me è stato veramente un grande piacere, per certi aspetti anche un onore, essere qui e sicuramente è stata un'opportunità per confrontarsi con un pubblico che non è necessariamente quello che solitamente viene alle mie mostre o comunque aperto all'arte contemporanea. Perciò occasioni come queste creano i presupposti per un confronto in cui ognuno si mette in discussione rispetto alle proprie conoscenze e alle proprie certezze" dice Vascellari ad Affaritaliani.it Milano. Parlando, invece, di un eventuale lavoro dell'artista che incontri il mondo della lirica, Vascellari si mostra entusiasta: "Mi sembra una possibilità molto allettante. Io sono un grande fan di Wagner, però chi lo sa".

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