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Milano, blitz Comitato zona 8 in Montello: "Migranti non sono pacchi postali"
Il blitz alla Caserma Montello

Milano, blitz Comitato zona 8 alla Montello: migranti non sono pacchi postali

Presidio davanti alla caserma Montello organizzato dal Comitato Zona 8 solidale stamani "per ricordare alle istituzioni che le persone residenti nel centro sono esseri umani e non pacchi postali da spostare da un luogo all'altro". Lo comunica lo stesso comitato con una nota. "Si tratta - si spiega - della prima tappa del percorso di avvicinamento alla data del 1 novembre quando ricorrerà l'anniversario dall'apertura del Centro di accoglienza straordinario all'interno della ex caserma. Lunedi 23 Ottobre alle ore 18 invitiamo tutte e tutti a camminare con noi da Piazza della Scala alla Prefettura, per chiedere che tutte le vite vengano rispettate, che i trasferimenti di chi vive alla Montello e negli altri centri vengano eseguiti nel rispetto della loro dignità. Mercoledì 1 novembre saremo di nuovo in via Caracciolo: ad un anno esatto dalla grande festa di benvenuto dell'anno scorso vogliamo ribadire le nostre idee di libertà e di solidarietà con tutte e tutti, la nostra solidarietà alle Ong che a causa degli accordi criminali del governo italiano con la Libia non possono più salvare vite nel mar Mediterraneo e la nostra vicinanza con le persone rinchiuse e fermate nei paesi del Nord Africa.

Nelle ultime settimane decine di persone ospitate nella ex caserma Montello sono state trasferite in altri centri, improvvisamente, senza un preavviso adeguato, senza che venisse data loro alcun tipo di informazione rispetto a dove sarebbero finiti, senza avere il tempo di salutare e avvertire gli amici. Grazie alla mobilitazione del Comitato Zona 8 Solidale e alle assemblee organizzate davanti all'ex Caserma Montello, dopo gli incontri con il Municipio 8 e con il Comune di Milano, i trasferimenti erano stati bloccati, ma ora sono ripresi, accompagnati tra l'altro da nuovi arrivi. Chiediamo alla Prefettura, istituzione che ha la responsabilità della gestione dell'ex Caserma Montello e che fino ad ora non ha voluto incontrarci, di rendere pubblica la logica che sta dietro ai trasferimenti delle persone. Vogliamo che la chiusura di un centro di "accoglienza" come l'ex Caserma Montello si trasformi in un cambio di rotta e che si tenga conto delle esigenze e dei bisogni delle persone, con particolare attenzione al diritto alla mobilità per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio. La questione non riguarda solo l'ex Caserma Montello, ma tutti i centri di "accoglienza" dai quali ogni giorno le persone vengono spostate come veri e propri pacchi postali. Chiediamo al Comune di Milano l'ampliamento immediato dei posti SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) per far sì che le persone possano andare a vivere in luoghi più dignitosi nei quali iniziare un vero e proprio percorso di interazione con la città con un orizzonte di lungo periodo". 

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